7. Remina
Remina rappresenta uno degli esempi più brillanti dell’abilità di Junji Ito di fondere horror e fantascienza. La trama ruota attorno alla scoperta di un pianeta misterioso, battezzato con il nome della protagonista, Remina, da suo padre, uno scienziato che lo ha scoperto. Tuttavia, il pianeta si rivela essere una minaccia mortale per la Terra, e l’umanità , terrorizzata, rivolge il suo odio verso la ragazza, convinta che la catastrofe sia legata a lei. Remina non è solo una storia di sopravvivenza, ma anche una riflessione sul panico collettivo e sulla capacità dell’umanità di trasformare la paura in violenza. Vincitore di un Eisner Award, questo manga è considerato uno dei capolavori di Ito, grazie alla sua capacità di mescolare inquietudine psicologica e visioni apocalittiche, rendendolo perfetto per chi vuole approfondire la complessità dell’orrore junjiano.
6. Fragments of Horror
Fragments of Horror è una delle raccolte di racconti più emblematiche di Junji Ito, che racchiude al suo interno un insieme di storie brevi capaci di far rabbrividire anche i lettori più coraggiosi. Questa collezione si distingue per la sua arte visivamente disturbante e le sue trame che sondano le profondità più oscure della psiche umana. Le storie esplorano temi come l’ossessione, la follia e l’alterazione del corpo, creando un crescendo di tensione che raggiunge il culmine in immagini grottesche e contorte. Anche se Uzumaki è noto per il suo uso del terrore psicologico, Fragments of Horror punta maggiormente sull’orrore corporeo, un elemento che emerge in particolare nel racconto della “ragazza della dissezione“, dove una giovane sviluppa un’ossessione per la dissezione e per la modificazione del proprio corpo.