Parla Maria Grazia Cucinotta
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Maria Grazia Cucinotta si è recentemeente seduta a chiacchiera con Il Corriere della Sera per parlare della sua carriera, partendo dall’opera che le ha cambiato la vita, Il Postino, film nel quale interpretò Beatrice accanto a Massimo Troisi.
Troisi mi scelse dai provini. Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica, mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza.
Parlando proprio del suo problema,Maria Grazia Cucinotta dice:
Da giovane avevo gli attacchi di panico alle interrogazioni. Non sono cresciuta in un quartiere facile, a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio. Non è facile a teatro soprattutto, perché al cinema rigiri la scen
Andando avanti Maria Grazia Cucinotta ha ricordato di quando da giovane scampò a uno stupro:
Per anni ho camminato con il gas paralizzante in mano. Successe di giorno, a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta. Credo ci sia stato l’intervento di un angelo perché cadde mentre mi stava strattonando, e riuscii a scappare. La polizia non fece niente
Infine l’attrice ha anche ricordato di quando rifiutò di partecipare a L’avvocato del Diavolo, film de 1997 diretto da Taylor Hackford con protagonisti Keanu Reeves, Al Pacino e Charlize Theron. La Cucinotta ha raccontato di aver rifiiutato a causa della presenza di una scena di nudo:
Non credo l’avrei fatta bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a 20 anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato più facile
Che ne pensate?