Sergio Castellitto sull’incendio al CSC: “Distrutti 220 film, non 500, nessun mistero”

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Credits: Rai
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Sergio Castellitto chiarisce e smentisce i dubbi riguardanti quanto avvenuto in seguito all’incendio scoppiato al Centro Sperimentale di Cinematografia lo scorso 8 giugno

Sergio Castellitto risponde circa quanto avvenuto nelle circostanze dell’incendio che ha interessato il CSC lo scorso giugno, finendo col distruggere 220 preziosi film in archivio. Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha avanzato il 31 luglio una richiesta di chiarimenti in merito presentando una interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Sul fatto, dice l’attore: “In piena trasparenza ne è stata data immediata notizia alle autorità competenti, in attesa di una comunicazione esterna a indagini completate”. Informa che l’incendio ha riguardato: “Un cellario contenente pellicole infiammabili relativi a 220 titoli, non 500, come erroneamente riportato, tra film, documentari e cinegiornali, buona parte riguardanti film di nazionalità straniera di cui esistono sicuramente altre copie all’estero”.

“La mattina dopo è stata presentata denuncia presso la stazione dei Carabinieri di zona, che hanno effettuato un sopralluogo e verificato quanto successo. È stato pubblicato un comunicato sul sito della Fondazione, ma è stato rimosso dalla Direttrice Generale Monica Cipriani in quanto ritenuto dalla stessa lesivo dell’immagine del CSC, non essendo ancora chiare le conseguenze dell’incendio ed essendo in corso indagini”. 

“È stata ufficialmente informata la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, titolare del deposito di gran lunga prevalente nel cellario distrutto, il fondo del collezionista José Pantieri, fondatore del MICS (Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo). È stato concordato con la Soprintendenza un sopralluogo che si è svolto il giorno 21 agosto alla presenza anche dell’Arma dei Carabinieri”. 

“L’elenco dei materiali contenuti nel cellario è stato inviato al Ministero della Cultura e ai deputati che ne avevano fatto richiesta. Dopo l’incendio l’area dei cellari contenenti pellicole infiammabili è presidiata giorno e notte da un Istituto di Vigilanza. In questi giorni è stato aperto un tavolo di lavoro al Ministero della Cultura per trovare finalmente una soluzione tecnica al problema che riguarda, non dimentichiamo, la Cineteca di Stato”. Chiarito quel che c’era da chiarire quindi, sembra.

Fonte: Corriere della Sera

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