7) Mafia Definitive Edition
Abbiamo citato la versione remake e non l’originale non per togliere nulla al meraviglioso titolo di Illusion Softworks ma semplicemente perchè l’espressività dei personaggi non era facilmente comunicabile con le tecnologie del 2002. Nella Definitive Edition del 2020, i personaggi sono resi con un realismo impressionante ed elevano il comparto narrativo in maniera decisiva.
Nel gioco impersoniamo Tommy Angelo, che missione dopo missione si fa strada all’interno dell’organizzazione criminale di Don Salieri. Gli eventi sfuggiranno di mano quando uno dei suoi soci decide di incastrarlo e Tommy, costretto con le spalle al muro, deciderà di tradire la Famiglia e collaborare con la polizia.
La storia infatti è un lungo flashback che ogni tanto si interrompe per darci uno sguardo sul presente, quando Tommy è seduto ad una tavola calda insiema all’ispettore che ripercorre la sua carriera criminale.
Non è questo metodo di narrativa geniale a far guadagnare a Mafia: Definitive Edition un posto in questa lista ma l’epilogo. Il finale ci mostra un Tommy Angelo felice con la sua famiglia, che è riuscito ad uscire dalla criminalità e ad invecchiare in maniera pacifica, un miraggio per un uomo nella sua posizione.
Gli ultimi istanti infatti ci mostrano due sicari che scendono dalla macchina di fronte al giardino dove Tommy sta annaffiando il prato e gli sparano a sangue freddo, ma non priva di avergli rivelato che “Don Salieri manda i suoi saluti”. È la dimostrazione che, una volta entrati, dalla mafia non si esce e che non esistono eccezioni nemmeno per il nostro protagonista.
6) Spec Ops: The Line
La generazione di Xbox 360 e PlayStation 3 è stata costellata da shooter meravigliosi ma Spec Ops: The Line viene ricordato come uno dei più cupi e agghiaccianti in termini di trama.
Vestiamo i panni di Martin Walker, inviato in una Dubai devastata dalle tempeste di sabbia per soffocare il regime instaurato dal Colonnello John Konrad e dal suo 33° battaglione.
L’atmosfera dell’intera trama è veramente cupa e alcune scene spiccano per l’assoluta crudeltà delle immagini mostrate sullo schermo. Memorabile la sequenza del fosforo bianco, entrata negli annali come una delle scene più crude mai ritratte in un videogioco.
Il finale di Spec Ops: The Line ribalta tutto ciò in cui abbiamo creduto per tutta la durata della campagna. Eravamo convinti che Walker stesse agendo contro il perfido Konrad ma una volta arrivati in cima alla torre capiamo che in realtà è proprio il nostro personaggio ad essere il cattivo della storia.
Si tratta del più classico degli espedienti per ribaltare le aspettative del giocatore, tuttavia in questo contesto funziona benissimo e rende Spec Ops: The Line un videogioco rivoluzionario per il coraggio e la creatività mostrata degli stessi sviluppatori nel tentativo di fornire un’interpretazione originale del genere sparatutto.
5) Red Dead Redemption
Oggi si parla sempre del sequel di Red Dead Redemption, che ha fatto scuola proponendo un gameplay innovativo e improntato al realismo, tuttora quasi impossibile da replicare.
L’enorme successo di Red Dead Redempion 2 rischia di offuscare il primo capitolo della saga, che rappresenta un esempio straordinario di narrativa trasmessa tramite il mezzo videoludico. Il finale è l’apice di questa incredibile esperienza, che si conclude lasciandoci quel senso di amarezza inconfondibile, comune a tutti i racconti che ci toccano nel profondo.
Dopo essere tornato a casa, John Marston comincia a vivere la pacifica vita familiare a cui aveva sognato di tornare e il giocatore si illude di aver regalato al personaggio principale una conclusione pacifica e soddisfacente. Questa tranquillità apparente però viene infranta dal ritorno di Edgar Ross e i suoi uomini, che vogliono portare a termine il loro compito eliminando l’ex cowboy.
La priorità di John è la sua famiglia, che riesce a fuggire mentre lui affronta da solo Edgar e i suoi uomini, morendo da eroe agli occhi di sua moglie e suo figlio Jack. Sarà proprio Jack, anni dopo, a vendicare la morte del padre uccidendo Edgar Ross.
Questo finale ci comunica una serie di emozioni forti e dolorose utilizzando perfettamente il mezzo del videogioco. Rockstar infatti non utilizza cutscene cinematografice per rendere efficace la sua storia ma comunica il tutto tramite gameplay, lasciando il giocatore in controllo e permettendogli di provare tutta la gamma di emozioni che questa sequenza è in grado di trasmettere.
4) Batman: Arkham Knight
Il capitolo conclusivo della leggendaria saga targata Rocksteady merita una citazione particolare. Questo finale non rappresenta solo il termine di questo titolo ma è la conclusione della migliore serie videoludica dedicata ad un supereroe.
L’identità di Bruce Wayne, nel corso di Batman: Arkham Knight viene svelata al pubblico e il Cavaliere Oscuro è quindi costretto a porre fine alla sua carriera da vigilante e a mettere in atto il misterioso Knightfall Protocol.
Una volta che Batman è riuscito ad catturare tutte le minacce per Gotham, torna nella sua villa dove ad accorglielo c’è una folla di curiosi accalcata attorno al suo cancello. I momenti successivi mostrano Bruce dirigersi verso l’entrata e successivamente un’enorme esplosione divorare la dimora fra le fiamme davanti agli occhi increduli dei presenti.
Questo finale lascia la porta aperta ad interpretazioni. Non sappiamo se Batman sia davvero morto o abbia dovuto inscenare tutto questo a causa dopo che la sua vera identità era stata scoperta. Le evidenti citazioni alla trilogia di Nolan rendono questa conclusione e questa saga ancora più immortale.