Continua la lotta di Elon Musk contro la cosiddetta cultura woke. Il CEO di Tesla ha infatti deciso di reintrodurre l’emoji della pistola vera su X, il social di sua proprietà, spiegando di averlo fatto poichè la precedente rappresentava una conseguenza delle idee che lui tanto combatte.
Il depotenziamento dell’emoji della pistola corrisponde all’ascesa del virus della cultura Woke, poiché uno dei principi fondamentali è equiparare il danno fittizio con il danno reale
Elon Musk è da sempre in prima linea in questo tipo di battaglia. Recentemente ha avuto da ridere anche con Assassin’s Creed Shadows, nuovo capitolo dell’amata saga dedicata ai letali assassini ambientato in Giappone nel tardo periodo Sengoku (qui per vederlo) e che vede protagonista Yasuke, un samurai africano. Il leader di Tesla ha infatti qualche giorno fa rilanciato su Xun post che recita
Se Ubisoft ritardasse Assassin’s Creed Shadows in risposta alla diffusa reazione sopra l’iniezione del gioco di DEI? Il gioco è così profondamente woke che presenta un protagonista gay nero raffigurato come un “vero samurai storico” in Giappone. Offensivo oltre ogni credenza.
Musk ha semplicemente scritto DEI (diversità, equità e inclusione, appunto NdR) uccide l’arte
Inoltre Elon Musk è entrato prepotentemente anche nella discussione nata alle Olimpiadi di Parigi 2024 e relativa alla pugile Imane Khelif infatti, medaglia d’oro nella categoria 66 chili e erroneamente etichettata come trans. In quel caso il CEO di SPaceX ha condiviso un post della nuotatrice Riley Gaines che affermava che “gli uomini non appartengono agli sport femminili” scrivendo: “Assolutamente“. Per quese parole è stato anche denunciato dalla stessa Khelif (qui i dettagli)