Alien: Romulus, la spiegazione del finale del film

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Quando Kay, ferita mortalmente, si inietta il composto crede di potersi salvare e questo sembra vero per qualche minuto; ma presto avviene qualcosa di orribile e imprevisto. Agendo sul bambino che porta in grembo lo Z-01 costringe Kay a un parto prematuro e violento, dando vita non a un neonato umano ma a una specie di tremendo ibrido che presto cresce e si rivela assetato di sangue – anche di quello della stessa madre.

L’essere è il risultato del composto così come sintetizzato da Rook e dai ricercatori della Weyland-Yutani mescolato con i geni umani di Kay: come possiamo vedere risulta tutt’altro che un “miglioramento” dell’umanità; piuttosto è una ulteriore arma biologica, più forte, letale e spietato persino dello stesso xenomorfo.

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La creatura ricorda quella alla fine di Alien Resurrection, creata a partire dai geni di Ellen Ripley e perciò con un processo simile, anche se lo Z-01 non era coinvolto. Ma ricorda anche gli stessi Ingegneri, ricollegando il film e tutta la saga alle sperimentazioni iniziali di quella specie e rendendo chiaro come trattasi di una razza dalle intenzioni ostili e sciagurate.

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Quello che succede poi è abbastanza chiaro: Rain lotta contro il nuovo mostro, come Ripley alla fine del primo film, spuntandola infine all’ultimo e dopo una dura lotta. La ragazza prosegue il suo viaggio verso la colonia di Yvaga registrando un ultimo messaggio, sempre allo stesso modo di Ripley, per poi addormentarsi e andare incontro a un destino ignoto.

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