The Curse of Monkey Island (1997)
Il terzo capitolo della saga ci presenta un’avventura tutta nuova nella quale Guybrush dovrà liberare Elaine da una maledizione che l’ha trasformata in una statua dorata. Per poter portare a termine la missione, il protagonista dovrà impossessarsi di un anello puro sull’isola di Skull Island.
Dopo numerose peripezie, Guybrush riesce ad arrivare all’anello ma una volta liberata Elaine, i due vengono rapiti e portati a Monkey Island. Qui assisstiamo al ritorno di LeChuck, che svela come il tesoro di “Big Whoop” apparso nel capitolo precedente sia in realtà un diversivo per nascondere Monkey Island e che il malvagio pirata se ne vuole servire per creare il suo esercito di non-morti.
LeChuck vuole rendere Elaine una non-morta e renderla sua sposa ma Guybrush lo affronterà salvandola ancora una volta da un crudele destino.
La particolarità di questo capitolo è che costituisce il primo esempio di utilizzo di grafiche animate dell’intera saga. I sei anni trascorsi dall’ultimo gioco hanno permesso agli sviluppatori di servirsi di nuove tecnologie, pur restando fedeli all’identità della serie.
Una serie iconica e fondamentale per la storia dei videogiochi
La saga Monkey Island rappresenta una delle più iconiche del gaming anni ’90 ed è stata responsabile di aver introdotto diversi concetti nel mondo videoludico. Ha reso popolare e accessibile il proprio gameplay, abbinandolo ad una narrativa interessante e divertente.
Il successo di Returno to Monkey Island del 2022 è la prova che anche nel mercato di oggi c’è spazio per avventure spensierate, colorate e divertenti come queste. Ci auguriamo che l’esempio di Lucasfilm Games possa essere seguito anche da altri studi di sviluppo in futuro.
E voi che ne pensate di questa saga? Ci avete mai giocato?