Ho Visto la TV Brillare, la Recensione del nuovo horror A24
La recensione di Ho Visto la TV Brillare, film firmato A24 che tra horror e dramma familiare è diventato un instant cult in pochissimo tempo. Disponibile a noleggio sulle principali piattaforme streaming.
Impossibile non avere curiosità per ogni prodotto firmato A24, ancor più se parliamo di un horror come Ho Visto la TV Brillare, film che in pochissimo tempo è diventato un vero e proprio instant cult in America. Basti vedere il tenore delle reazioni degli utenti nei social, che definire entusiaste è come ridurre ai minimi l’approvazione generale su questa ennesima perla. Sebbene il clamore, il film diretto da Jane Schoenburn, non ha purtroppo avuto un passaggio nelle sale italiane, anche ragionevolmente, finendo direttamente sulle principali piattaforme per essere noleggiato (a poco meno di cinque euro).
Ho Visto la TV Brillare è un film dal fortissimo impatto visivo, e forse vederlo al cinema avrebbe amplificato la potenza di molte sequenze. Tuttavia, dopo averlo visto, a mente fredda troviamo impossibile una sua distribuzione nelle sale italiane. Il prodotto è molto particolare, sicuramente non per tutti, ancor meno per un pubblico generalista. Il che avrebbe necessariamente portato gli esercenti a lasciarlo relegato per qualche giorno in orari improbabili.
Il che, di nuovo, avrebbe scoraggiato forse anche il cinefilo più accanito. E come ultima e diretta conseguenza, Ho Visto la TV Brillare sarebbe finito nel calderone del dimenticatoio, magari “sopravvivendo” tra streaming illegali e torrent vari. Quindi, col senno di poi, la scelta di renderlo disponibile a un prezzo accessibile è quantomai azzeccata. C’è sempre tempo per una riproposizione al cinema, come accaduto recentemente per Donnie Darko, ad esempio,
Ho Visto la TV Brillare, la Trama
Owen è un ragazzo solo che vive la sua vita ai margini. Finché non incontra Maddy, una ragazza ossessionata da una serie TV dal titolo The Pink Opaque, che è sulla bocca di tutti gli adolescenti. Per Owen questo prodotto è pressoché inavvicinabile, dal momento che va in onda ad un orario che è ben oltre quello in cui i genitori vogliano che sia tra le braccia di Morfeo. Orario ovviamente insindacabile. Così, come il frutto proibito, Owen inizierà a fuggire per poter ammirare questa serie TV, fino a diventarne ossessionato, esattamente come Maddy. Che improvvisamente sparirà dalla circolazione, per poi tornare anni dopo. Cosa le è successo? Dov’è stata?
Ho Visto la TV Brillare, la Recensione
Il cinema contemporaneo è fondato sulla costante tensione tra il “come” e il “cosa“. Inutile girarci troppo intorno, in un’era dove sembra esser stato raccontato tutto quello che si poteva raccontare, inevitabilmente è la forma a veicolare il contenuto. Ecco che in questo senso, Ho Visto la TV Brillare acquisisce un aspetto interessante, andando forse anche oltre i canoni classici (pur rispettandoli) a cui la celeberrima A24 ha da sempre abituato i suoi spettatori e non. Una marca che ormai chiunque sarebbe in grado di riconoscere in pochissimi frame.
Ci troviamo di fronte, dunque, un film che non rispetta i codici classici del cinema, rompendo la quarta parete più e più volte, con voice over che si trasformano in sguardi in macchina, e una narrazione mai lineare, aiutata da didascalie confuse e confusionarie che appaiono sullo schermo, tra un capitolo e l’altro. Insomma, come detto prima, questo Ho Visto la TV Brillare non è per tutti, che è un po’ una croce e una delizia.
Una croce, perché come evidente, non è un prodotto vendibile a tutti indiscriminatamente, tracciando di fatto una linea immaginaria di separazione tra pubblico. Una delizia, perché è sempre bene vedere una regista alla quale viene lasciata una totale libertà d’espressione, anche a costo di confezionare un film per l’appunto diretto a un gruppo sparuto di cinefili che si divertiranno a eviscerare le immagini per analisi e riflessioni, al netto delle morbose ricerche di senso e spiegazioni varie.
Ma che cos’è questo Ho Visto la TV Brillare? Anzi, com’è? Per tutta la durata del film, quella canonica e leggermente abbondante ora e mezza, chiunque (e sottolineiamo chiunque) non potrà rimanere impassibile alle immagini costruite dalla Schoenburn. Un alternarsi di deliri visivi al neon, dove il viola e annesse sfumature predominano ogni cosa. Impossibile dunque staccare gli occhi da questi frame ipnotici, in un film dove l’estetica è imperante, a costo di svuotare il film di ogni significato, comunque presente ma complesso da riscontrare, cosa che di fatto va a penalizzare questo interessante film.
Potremmo infatti tirare in ballo un altro caso particolare, come quello che vede sempre coinvolta A24 insieme al regista Ari Aster, con il suo ultimo filmBeau Ha Paura. Un film complesso e stratificato che comunque presta il fianco a molteplici analisi e interpretazioni, anche grazie ad immagini suggestive e cariche di allegorie e metafore. In questo senso, Ho Visto la TV Brillare non vuole chiaramente “imboccare” lo spettatore, lasciando pochissimi indizi volti a far riflettere lo spettatore, che dovrà impegnarsi e non poco per decifrare il film.
La narrazione frammenta ogni cosa di tangibile e non, tempo e spazio vengono spostati a piacimento dei due protagonisti, che sembrano assumere di volta in volta le caratteristiche delle due eroine di The Pink Opaque. E non è forse un caso che il film ha come (assurdo) finale, il medesimo della serie di cui sopra. Tra un feticcio in (varie) VHS e il dramma della solitudine, Ho Visto la TV Brillare solleticherà vari stati d’animo, lasciando un costante senso di confusione ma soprattutto inquietudine, con alcune scene che saranno difficili da dimenticare. Lo schock visivo, proprio della serie TV, viaggerà di pari passo con quello emotivo della storia di Owen.
L’orrore dei primi piani di mostri che sembrano usciti dai freak classici delle serie anni Novanta, come Buffy o anche gli stessi Power Rangers, sporcati e deformati dalla pellicola, modificheranno anche la percezione grottesca dei questi mostri stessi, causando ben più di un semplice brivido lungo la schiena. Parallelamente, la storia formativa di Owen, fatta di abusi familiari, lo porteranno ad una discesa nella follia dettata dalla solitudine, che verrà raccontata da egli stesso con una triste consapevolezza di fondo, come se però sia tutto profondamente normale. Una vera e propria escalation dove la psiche di Owen, coerentemente con la frammentarietà del film, andrà a distruggersi piano piano.
Ho Visto la TV Brillare è in altre parole un film stratificato e complesso, che tratta un tema come quello della psiche di un adolescente, in un modo molto particolare, forse fin troppo. Paradossalmente, Jane Schoenburn sembra voler fare di necessità, virtù, e portare ai massimi estremi questo suo film, parlandoci in maniera criptica e ipnotizzandoci di volta di volta, portando lo spettatore quindi dentro una mente frammentata e che si inclina volta dopo volta, fino ad un finale complesso e soprattutto molto triste.