Fly me to the moon, la recensione del film di Greg Berlanti

Fly me to the moon: un po' screwball comedy, un po' action, un po' documentary ci porta indietro nel tempo, tra gli anni '60 e '70 in cui l'America lottava per un sogno. Scarlett Johansson fa la differenza.

Fly me to the moon - Scarlett Johansson e Channing Tatum
Fly me to the moon - Scarlett Johansson e Channing Tatum
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Fly me to the moon, uscito nelle sale italiane l’11 luglio 2024, è il nuovo film di Greg Berlanti prodotto da Scarlett Johansson. Protagonista insieme a Channing Tatum e Woody Harrelson, è il ritorno sugli schermi del grande sogno americano, quello di Neil Armstrong e lo sbarco sulla luna. Qui la nostra recensione.

Fly me to the moon, La Trama

Kelly Jones è un’ esperta di marketing, scaltra e senza scrupoli, abituata a mentire da tutta la vita, per mestiere. Su commissione di uno degli “scagnozzi” del presidente Nixon, verrà incaricata di risollevare e ribaltare totalmente la reputazione della Nasa, con o senza l’aiuto del direttore di lancio Cole Davis. La “collisione” tra i due corpi e protagonisti sarà spaziale e li vedrà intenti a salvare il buon nome dell’America. O forse sarà l’America a salvare loro?

Fly me to the moon - Scarlett Johansson e Channing Tatum
Fly me to the moon – Scarlett Johansson e Channing Tatum

Fly me to the moon, La Recensione

Si sono dette tante cose su Fly me to the moon di Greg Berlanti, ma nessuna è uguale all’altra. Probabilmente perché lo stesso film si presta a essere visto da angolazioni e prospettive diverse, frutto di una complessità contenutistica e interpretativa. Sarebbe ingiusto ridurlo a mera screwball comedy, né può avere la pretesa di essere una Colazione da Tiffany 2.0.

È una commedia adattata ai nostri tempi, fresca, svelta, intelligente. Tanto, tantissimo fa in questo film Scarlett Johansson, che non solo prende parte alle riprese come protagonista femminile, ma lo produce. Scarlett, ovvero la sagace maga del marketing Kelly Jones, rappresenta qui l’emblema del sogno americano all’epoca del boom e del consumismo: è bella, sexy, desiderabile, incantatrice di serpenti…

Non vende macchine ma sogni e piacere. Di un’ironia tagliente e brillante, la sua performance ruba lo schermo e occupa lo spazio, gettando ombre sul suo alter ego maschile Channing Tatum, l’integerrimo direttore di lancio della NASA.

Fly me to the moon - Scarlett Johansson
Fly me to the moon – Scarlett Johansson alis Kelly Jones

Scarlett Johansson è l’America

Perché è così significativa la sua presenza? Perché salva la nave e racconta di un’America performante, compromessa, in constante competizione con la potenza internazionale russa. Sullo sfondo la guerra del Vietnam, l’ascesa di Nixon e la promessa, da parte dell’allora presidente americano Kennedy, di raggiungere la luna prima della fine del decennio.

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Con questa prospettiva si capisce perfettamente il ruolo di una venditrice e pubblicitaria spietata alla Don Draper di Mad Men, disposta a una “finta gravidanza” e a corrompere tutti gli astronauti possibili pur di realizzare il sogno americano (o dovremmo dire quello del presidente?)

Eh sì, perché nel caso della Nasa non si tratta più di abbindolare degli imprenditori e vendere macchine, ma di “simulare” il viaggio sulla luna grazie a un set cinematografico, facendo leva sulla brand awareness e il consenso di politici e pubblico.

«Non si tratta di una corsa allo spazio, ma di una battaglia per stabilire quale ideologia dovrà guidare questo Paese», dirà il fedele fixer del Presidente Nixon Moe Berkus, (un irresistibile Woody Harrelson che ballerà con crudeltà mefistofelica stile Arancia Meccanica sulle note di Frank Sinatra). Si tratta quindi di risvegliare il sogno americano e di arrivare primi, della serie: non è importante che si arrivi davvero sulla luna, l’importante è che lo pensi la Russia…

Fly me to the moon - Scarlett Johansson, Woody Harrelson e Jim Rash in una scena del film
Fly me to the moon – Scarlett Johansson, Woody Harrelson e Jim Rash in una scena del film

I riferimenti a Kubrick

Per gestire la complessa operazione, Kelly assumerà lo «Stanley Kubrick della pubblicità» Lance Vespertine (l’eccentrico Jim Rash) per l’incarico della sua vita. Neanche troppo velata è l’allusione alla famosa teoria cospirativa di quegli anni, in larga misura smontata, secondo cui Stanley Kubrick avrebbe inscenato lo sbarco sulla Luna.

Tale teoria affermerebbe che un anno dopo aver assunto specialisti di aeronautica e ingegneri aerospaziali per progettare gli interni delle navicelle spaziali per il suo film del 1968, 2001: Odissea nello spazio, Kubrick sarebbe stato reclutato per girare un falso allunaggio dell’Apollo 11… Ma sulla scia dell’astronomo Rick Feinberg come si fa a pensare che 400.000 persone coinvolte nel progetto abbiano tenuto la bocca chiusa per 50 anni?

La verità dell’immagine

Al di là della suggestione della teoria cospirativa, l’aver scelto di giocare proprio su questo aspetto induce lo spettatore a riflettere sull’importanza e il valore dell’immagine e sulla nostra capacità di saper distinguere e comprendere l’ambiguità della sua visione. Non a caso loro stessi, nel concitato momento provocato dal disastro del simpatico gatto sul set, non si rendono conto se le immagini trasmesse dalla tv siano effettivamente quelle vere o quelle fittizie. Fino al ritorno della “realtà” che salva l’America.

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In un mondo sempre più in preda alle fakenews e all’infodemia, rimangono storiche e commoventi le immagini autentiche dello sbarco sulla luna che regala al pubblico, seppur con brevi frame, una grande emozione.

Kelly, animata da due spiriti opposti, finirà per convertirsi e rifiutare anche lei l’assurda richiesta del presidente. Così come Cole che non voleva «trasformare la navicella in un cartellone pubblicitario volante» finirà per assecondare le follie di Kelly. Ma d’altronde, nella straordinaria epoca del boom, tutto è possibile… persino raggiungere la luna.

Non un film forse da premio Oscar, ma sicuramente con l’intento di dire qualcosa di importante sul tema della verità e della società, facendolo in modo piacevole e leggero.

Fly me to the moon - Scarlett Johansson e Channing Tatum
Fly me to the moon – Scarlett Johansson e Channing Tatum

Fly me to the moon, Il Cast

  • Scarlett Johansson as Kelly Jones/Winnie
  • Channing Tatum as Cole Davis
  • Jim Rash as Lance Vespertine
  • Ray Romano as Henry Smalls
  • Woody Harrelson as Moe Berkus
  • Anna Garcia as Ruby Martin
  • Donald Elise Watkins as Stu Bryce
  • Noah Robbins as Don Harper
  • Colin Woodell as Buzz Aldrin
  • Christian Zuber as Michael Collins
  • Nick Dillenburg as Neil Armstrong
  • Christian Clemenson as Press Agent Walter
  • Gene Jones as Senator Hopp
  • Joe Chrest as Senator Vanning
  • Stephanie Kurtzuba as Jolene Vanning
  • Colin Jost as Senator Cook
  • Victor Garber as Senator Hedges
  • Peter Jacobson as Chuck Meadows

Fly me to the moon, Il Trailer

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