The Umbrella Academy: con l’ultima stagione il caos è completo | RECENSIONE

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Con la quarta stagione si concludono le improbabile e caotiche vicende della Umbrella Academy. Ecco com’è finita, e cosa ne pensiamo noi

La quarta e ultima stagione di The Umbrella Academy, nel suo trionfo di narrazione caotica e anche un po’ stereotipata, può essere descritta così: una sorta di incrocio tra The Boys – c’è gore a palate, totalmente non necessario – ed Everything Everywhere All at Once – con i multiversi, idea di trama che si vede ormai ovunque negli anni ’20 e che francamente ha un po’ stancato.

Nonostante le buone performance di Elliot Page, di Robert Sheehan – il cui personaggio, Klaus, è comunque in questa stagione inutile – e di Aidan Gallagher – Cinque, relegato, purtroppo a un ruolo un po’ marginale – e l’inclusione di ospiti d’eccezione come Nick Offerman (TLOU) e David Cross, si può dire che questi ultimi episodi convincano davvero poco.

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L’impressione è quella di una completa mancanza di idee, che cerca di spremere tutto il succo rimasto in un prodotto partito benissimo, con due ottime prime stagioni e una terza interessante. La quarta invece si perde tra cliché prevedibili, discussioni senza fine tra fratelli, violenza inusitata e i soliti straordinari – nonché vaghi – super-poteri.

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E poi: un cane fantasma, una crisi matrimoniale, una semi-citazione di Men in Black, un triangolo amoroso, un mostro gigante stile Stranger Things, una storia di passione immortale sbocciata nel giro di 36 ore, un calamaro gigante, Cinque assieme a parecchie versioni di sé stesso, un noioso ufficio della C.I.A. e… Baby Shark, per non farsi mancare nulla.

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