Da Commodo a Joker: Joaquin Phoenix e il carisma di un antidivo

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Qui interpreta Freddie Quell, un veterano della Seconda Guerra Mondiale che decide di unirsi ad una setta religiosa. Chissà se le sue vicissitudini di bambino non gli siano tornate utili: forse sì, visto che per questo ruolo ha ottenuto un’altra nomination all’Oscar (la terza dopo la nomination per Walk the Line e per Il Gladiatore).

Prima di concludere con Joker, non possiamo non ricordare che nel 2013 l’attore ha recitato in un film che è uno specchio dei nostri tempi (adesso più che mai): parliamo di Her, in cui Phoenix è Theodore Twombly, un uomo che si innamora di una voce che non ha un corpo, perché è quella di un’intelligenza artificiale.

Il film, diretto da Spike Jonze, ha aperto tantissime riflessioni sull’amore e sulla solitudine nella nostra epoca, quella digitale, e la bravura di Phoenix (un’altra volta) è stata quella di aver reso familiare un personaggio che in altri tempi avremmo considerato uno squilibrato. “Chi può perdere la testa per un computer, se non un pazzo?” Avremmo detto, forse negli anni Ottanta.

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Spostandoci dal 2013 al 2019 (e nel frattempo citiamo solo alcuni tra gli altri film in cui lo abbiamo visto, come Irrational Man, Maria Maddalena, Fratelli Sisters, Don’t Worry, A Beautiful Day – You Were Never Really Here), è proprio nel 2019 che finalmente Phoenix, con il suo emaciato, psicopatico e vulnerabile Joker, ha vinto l’Oscar, confrontandosi con i mostri sacri che prima di lui avevano interpretato il nemico numero uno di Batman, ovvero Jack Nicholson e Heath Ledger, portando a casa una partita che non era certo facilissima da giocare.

Nel suo discorso subito dopo la vittoria, Phoenix ha citato, con le lacrime agli occhi, una frase del fratello River: “Aiuta gli altri con amore e la pace arriverà”, che è quello che lui stesso continua a fare con le sue battaglie quotidiane per un mondo più giusto. Dopo l’Oscar ha continuato a fare film da ricordare, come l’indipendente C’mon C’mon, in cui è un giornalista alle prese con un nipotino di cui si prende cura, mostrando per la prima volta il suo lato “paterno” (nel 2020 l’attore, legato all’attrice Rooney Mara, è anche diventato padre, ed ha chiamato suo figlio River).

Noi non vediamo l’ora di vederlo ad ottobre accanto a Lady Gaga nei panni di Harley Queen, e siamo sicuri che assisteremo ad un’altra performance autentica e unica. Nel frattempo, quest’estate, consigliamo di recuperare la sua filmografia, se vi va di vedere un talento unico.

A cura di Francesca Febbraro

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