Le Olimpiadi scandiscono le ere e le epoche dell’umanità dalla fine dell’ottocento, appassionando e incollando allo schermo miliardi di persone che vedono rappresentata la loro nazione. Come tutti gli eventi sportivi, attirano intorno a loro un’enorme quantità di attenzione e, come ben sappiamo, la Storia non è stata certo a guardare.
Spesso teatro di eventi epocali e significativi, le Olimpiadi si sono spesso unite in sodalizio con il cinema per raccontare eventi, storie, personaggi che hanno segnato l’immaginario collettivo e, spesso, cambiato il corso della storia. Vi proponiamo, quindi, una lista di 5 film, tutti ben diversi tra loro, che hanno raccontato l’Olimpiade sia come protagonista, sia come sfondo per eventi significativi, che continuiamo a ricordare negli anni. Buona lettura!
Race – Il Colore della Vittoria; Stephen Hopkins; 2016
Race – Il Colore della Vittoria è un film biografico che racconta la storia di Jesse Owens, un atleta afroamericano che sfidò il razzismo e i pregiudizi per diventare un’icona mondiale. Ambientato negli anni ’30, il film segue Owens dalla sua umile origine in Alabama fino alla sua straordinaria carriera atletica. Sotto la guida dell’allenatore Larry Snyder, Owens si allena con determinazione e talento straordinari, battendo numerosi record universitari.
Il climax del film si raggiunge con le Olimpiadi di Berlino del 1936, un evento fortemente politicizzato dal regime nazista che promuoveva l’ideologia della supremazia ariana. Nonostante le pressioni politiche, le discriminazioni razziali e i dubbi personali, Owens partecipa e vince quattro medaglie d’oro, diventando un simbolo di eccellenza e coraggio.
Il film esplora non solo i trionfi sportivi di Owens, ma anche le sue esperienze con il razzismo in patria e all’estero, mostrando la sua resilienza di fronte a queste avversità . Race evidenzia come le vittorie di Owens abbiano contribuito a sfidare i pregiudizi razziali e a promuovere l’uguaglianza in un periodo storico segnato dalla segregazione e dalla discriminazione.
Miracle; Gavin O’Connor; 2004
Miracle è un film sportivo basato sulla vera storia della squadra di hockey su ghiaccio degli Stati Uniti alle Olimpiadi Invernali del 1980, a Lake Placid. La trama segue l’allenatore Herb Brooks, interpretato da Kurt Russell, che viene incaricato di assemblare e allenare una squadra nazionale competitiva. Brooks, un ex giocatore con un forte desiderio di rivincita dopo non essere stato selezionato per le Olimpiadi del 1960, adotta un approccio rivoluzionario e rigoroso per unire una squadra composta da giovani giocatori di college, provenienti da diversi background e stili di gioco.
Il film si concentra sulle dinamiche di squadra, i rigidi allenamenti e le sfide personali che i giocatori devono affrontare per diventare un gruppo coeso e disciplinato. La storia culmina con la partita contro l’Unione Sovietica, una squadra imbattuta e altamente favorita, in un contesto di tensione geopolitica durante la Guerra Fredda. La vittoria degli Stati Uniti in questa partita, spesso chiamata Miracle on Ice, non è solo un trionfo sportivo, ma anche un momento di grande significato patriottico e di unità nazionale.
Sebbene ambientato durante le Olimpiadi Invernali, il film Miracle esplora e mette in luce sia lo spirito sportivo generico ma, soprattutto, il vero e proprio spirito olimpico, compresa tutta la fase di avvicinamento ad un evento così importante e memorabile.
Foxcatcher è un film drammatico del 2014 diretto da Bennett Miller, basato su una storia vera. Il film racconta la complessa e tragica relazione tra John du Pont, un eccentrico milionario interpretato da Steve Carell, e i fratelli lottatori Mark e Dave Schultz, interpretati da Channing Tatum e Mark Ruffalo.
La storia inizia con Mark Schultz, un lottatore che ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Alla ricerca di nuovi traguardi e di un’identità fuori dall’ombra del fratello Dave, Mark accetta l’invito di du Pont a trasferirsi nella sua tenuta in Pennsylvania. Du Pont, un appassionato di lotta e filantropo, ha costruito una struttura di allenamento chiamata Team Foxcatcher con l’obiettivo di preparare la squadra statunitense per le Olimpiadi di Seul del 1988.
Sotto la guida di du Pont, Mark spera di rinvigorire la sua carriera e di conquistare un altro oro olimpico. Tuttavia, la relazione tra Mark e du Pont si deteriora a causa del comportamento sempre più manipolatorio e instabile di du Pont. La situazione peggiora con l’arrivo di Dave Schultz, che si unisce al team come allenatore. Dave, un leader naturale e figura paterna, tenta di stabilizzare l’ambiente caotico creato da du Pont.
Il film raggiunge il suo apice tragico quando du Pont, afflitto da deliri paranoici, uccide Dave Schultz nel 1996. Foxcatcher esplora temi di potere, controllo e vulnerabilità , offrendo una visione inquietante delle conseguenze della follia e dell’isolamento. Il film è acclamato per le sue interpretazioni intense e il ritratto drammatico della discesa di du Pont nella paranoia.
Tonya; Craig Gillespie; 2017
Tonya è un film biografico che narra la tumultuosa vita della pattinatrice artistica Tonya Harding, focalizzandosi sulle sfide personali e professionali che ha affrontato. Interpretata da una straordinaria Margot Robbie, Tonya Harding emerge da un’infanzia difficile e abusiva, caratterizzata da una madre severa e violenta (Allison Janney, Oscar come Miglior Attrice non protagonista per questo ruolo). Nonostante queste difficoltà , Harding si distingue per il suo talento nel pattinaggio su ghiaccio, diventando la prima donna americana a completare un triplo axel in una competizione ufficiale pre Olimpiadi.
La sua carriera raggiunge l’apice con la partecipazione alle Olimpiadi Invernali del 1994 a Lillehammer. Tuttavia, il suo successo è offuscato da un scandalo che coinvolge l’aggressione alla rivale Nancy Kerrigan. L’ex marito di Harding, Jeff Gillooly (Sebastian Stan), insieme ad altre persone, organizza l’attacco, che viene eseguito da Shane Stant colpendo Kerrigan al ginocchio, proprio prima delle Olimpiadi.
Nonostante il tumulto mediatico e le accuse di complicità , Harding compete a Lillehammer, classificandosi all’ottavo posto. Il film utilizza un tono tragicomico per esplorare le diverse narrazioni di questo scandalo, riflettendo sulle difficoltà di Harding di fronte al pubblico e alle pressioni dei media. Tonya offre un ritratto complesso di Harding, evidenziando temi di abusi, classe sociale e ricerca della fama, con sullo sfondo la voglia e l’obiettivo di primeggiare alle Olimpiadi Invernali.
Momenti di Gloria; Hugh Hudson; 1981
Chiudiamo con il film che, ad oggi, è il manifesto di tutti gli altri film a tema sportivo. Momenti di gloria è un film del 1981 diretto da Hugh Hudson, basato su eventi reali. Il film racconta le storie parallele di due atleti britannici, Eric Liddell e Harold Abrahams, che competono alle Olimpiadi di Parigi del 1924, evidenziando lo spirito olimpico di determinazione, rispetto e amicizia.
Eric Liddell, interpretato da Ian Charleson, è un devoto cristiano scozzese, che vede la sua abilità nella corsa come un dono divino. Liddell affronta un conflitto interiore quando scopre che la sua gara preferita, i 100 metri, si terrà di domenica, giorno di riposo religioso per lui. Sceglie di non competere in quella gara per rispetto delle sue convinzioni religiose, ma alla fine gareggia e vince l’oro nei 400 metri, gara non prevista inizialmente.
Harold Abrahams, interpretato da Ben Cross, è un ebreo inglese che affronta pregiudizi e discriminazione sia all’interno che all’esterno della sua università . Determinato a dimostrare il suo valore e superare le barriere sociali, si allena con rigore e disciplina, grazie anche al supporto del suo allenatore personale, Sam Mussabini. Abrahams vince l’oro nei 100 metri, superando i suoi rivali e i pregiudizi.
Il film celebra lo spirito olimpico non solo attraverso le vittorie sportive, ma anche attraverso il rispetto per la diversità e la tenacia dei suoi protagonisti. Momenti di gloria sottolinea come le Olimpiadi siano un palcoscenico per la competizione leale, il rispetto reciproco e l’eccellenza umana, diventando un simbolo di unità e perseveranza. Il film è celebre anche per la sua colonna sonora iconica composta da Vangelis, che è diventata sinonimo di trionfo e ispirazione.