I 15 film non-horror più disturbanti di sempre [LISTA]

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15 titoli che sfidano la concezione della repulsione fuori da un contesto horror, precipitandoci in abissi umani indescrivibili: prendete nota

1. L’Uomo Senza Sonno (Brad Anderson, 2004)

Interpretato da un Christian Bale irriconoscibile per la sua drastica perdita di peso, questo film segue la storia di Trevor Reznik, un operaio affetto da insonnia cronica. La sua condizione lo porta a un deterioramento fisico e mentale tale da farlo dubitare della propria sanità mentale. La tensione crescente e l’alienazione del protagonista rendono questo film estremamente inquietante.

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2. Arancia Meccanica (Stanley Kubrick, 1971)

Il famoso film di Kubrick esplora un semi-futuro distopico in cui i giovani si dedicano alla ultra-violenza senza controllo. Ma c’è una cura per loro, che potrebbe rivelarsi peggiore del male in quanto inibisce il libero arbitrio. Questo film rimane celebre non solo per la profonda riflessione sul controllo nella società, ma anche per scene violente e traumatiche che hanno segnato la storia del cinema.

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3. E Adesso Parliamo di Kevin (Lynne Ramsay, 2011)

A parte l’orribile titolo italiano, questo inquietante thriller sul rapporto malsano tra madre e figlio (Ezra Miller nella sua performance più memorabile) è efficacissimo nell’esplorare la natura del male come sentimento innato, apparentemente non provocato. Dopo aver visto il film, qualunque madre si domanderà: cosa avrei fatto io?

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4. Dogtooth (Yorgos Lanthimos, 2009)

Disturbante film del maestro greco Lanthimos in cui una coppia di genitori psicopatici tiene segregati i figli per tutta la loro vita, crescendoli in un ambiente malsano con regole inumane. Il film esplora il contrasto tra spontaneità e libertà contro controllo e costrizione, ma è anche famoso per diverse scene esplicite parecchio intense.

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5. Angst (Gerald Kargl, 1983)

Angst è un film austriaco diretto da Gerald Kargl, ispirato alla storia di un vero serial killer. Segue le vicende di un uomo appena uscito di prigione che dà inizio a una spirale di violenza. La regia claustrofobica e l’interpretazione disturbante di Erwin Leder rendono questo film un’esperienza a dir poco viscerale e inquietante.

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