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Ecco la nostra recensione, senza Spoiler, della quarta stagione di The Boys, apprezzatissimo show Amazon basato sui lavori di Garth Ennis
Su Amazon Prime Video è stato rilasciato l’ultimo episodio della quarta stagione di The Boys, apprezzatissimo show che vede Karl Urban e Antony Starr come mattatori assoluti. Esattamente come ci avevano promesso, lo show ha continuato l’escalation di follia che lo ha sempre contraddistinto, raccontando nel frattempo una storia complessa e interessante.
Chiaramente non faremo spoiler di alcun tipo. Tuttavia sappiate che gli sceneggiatori non si sono risparmiati nel farci vedere con crudo cinismo tutto ciò che ha plasmato le vite di Patriota e soci. L’inserimento di una new entry di livello come la Sister Sage di Susan Heyward o la Firecracker di Valorie Curry ha inoltre aiutato a mantenere i giri del motore sempre al massimo. Ecco dunque perchè, se non l’avete fatto, dovreste correre a recuperarvi la quarta stagione di The Boys.
La situazione di partenza della quarta stagione di The Boys è sicuramente precaria: Billy è ormai condannato a morte a causa del Temp V e Patriota è sempre più intenzionato a dominare sia la Vought che il mondo. L’arrivo ad aiutarlo dell’intelligenza di Sister Sage e del seguito di Firecracker non può che aumentare la sua popolarità e, di conseguenza, la sua libertà di fare pressochè ogni cosa voglia. Inoltre Victoria Neuman si avvicina pericolosamente alla Casa Bianca dalla quale sarebbe inarrestabile.
L’ultima speranza per i Ragazzi è il virus ammazzasupes visto nella prima stagione di Gen V e che Billy ha scoperto. Tuttavia procurarselo e potenziarlo affinchè sia efficace anche contro uno come Patriota non è certo cosa facile. Tra problemi familiari di ogni sorta e la solita esagerazione che contraddistingue da sempre The Boys, la salvezza degli umani che Patriota vorrebbe rinchiusi nei campi di concentramento, è sempre più a rischio.
Partiamo da un presupposto fondamentale: The Boys è una serie totalmente sui generis che fa dell’esagerazione e del grottesco la sua raison d’etre. Quindi è abbastanza superfluo dire che anche questa quarta stagione, da quel punto di vista, viaggia spedita sugli stessi binari ai quali la serie ci aveva sempre abituato. Visiviamente le puntate sono ricolme di momenti assolutamente assurdi, violentissimi e il sangue abbonda in ogni dove.
Il Patriota di Antony Starr, in particolar modo, ha perso ogni sorta di freno inibitore e le sue scene sono tra le più cruente dell’intera stagione. Apprezzabile da questo punto di vista la scelta degli autori di non abusare del laser che esce dai suoi occhi come arma definitiva ma di rendere il personaggio più creativo. Anche dal punto di vista sessuale, la serie non si pone limiti, come sempre. Momenti erotici e grotteschi sono disseminati ogni dove, comprese sequenze davvero assurde che vedono protagonisti Abisso e il polpo Ambrosius doppiato da Tilda Swinton.
Il problema principale della serie risiede, tuttavia, nell’immobilità della trama. La sensazione è spesso quella di assistere a episodi che girano a vuoto. Alla fine delle otto puntate, la situazione è bene o mala la stessa di quella di partenza e anche elementi che tutti avremmo pensato essere il cardine di tutto, come ad esempio il virus scoperto durante gli episodi di Gen V, la malattia di Billy o l’evoluzione del personaggio di Ryan, non hanno l’impatto che avrebbero potuto avere.
Continua ad essere un dominio incontrastato di Patriota che si perde ogni momento di più nel narcisismo con i Boys che tentano di stargli dietro, fallendo puntualmente. Sebbene l’ultimissimo episodio dia una sferzata impressionante a tutta la narrazione, è fuori discussione che molto di quanto visto è sembrato essere immobile fino all’ultima mezz’ora della serie. L’annuncio relativo al fatto che la prossima stagione concluderà la serie non può dunque che renderci felici, perchè il rischio di portare avanti uno show senza più niente da dire, sarebbe stato altrimenti concreto.
Tuttavia è fuori discussione che questa immobilità della trama non infici sui rapporti tra i personaggi e la crescita di molti loro che invece, come spesso capita in The Boys, sono centrali. Hughie con sua madre, Annie con Firecracker, LM e la sua lotta interiore, l’epifania di A-Train, la disperazione di Billy, sono solo alcuni dei moltissimi momenti che rendono i protagonisti veri, tangibili e credibili. Come sempre la serie ci lancia negli occhi la sua follia e le sue scene assurde ma poi ci cattura con temi profondi e radicati nella realtà.
Non manca, come sempre, la satira. Anzi. In questa quarta stagione gli autori di The Boys mettiano sul piatto ogni tipo di argomento controverso e lo gettano in pasto al pubblico. Dall’aborto ai vaccini passando le varie tesi complottiste. Pensate un tema che ha dominato la discussione pubblica mondiale negli ultimi anni e in questi 8 episodi lo troverete.
Ciliegina sulla torta della stagione: il cast. Le new entry Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan alzano e di molto il livello medio, già altissimo della serie. Tuttavia è fuori discussione che, con Billy spesso in condizioni di salute compromesse che non permettono a Karl Urban di brillare, sia Antony Starr la vera stella della serie.
In 8 episodi Patriota danza sullo spettro emotivo umano mettendo in mostra un animo tormentato, sfaccettato e corrotto più di quanto si potrebbe pensare. Starr è la cosa migliore di questa stagione di The Boys e una delle migliori capitate di recente alla televisione. Una prova attoriale maiuscola che fa da collante ad ogni singolo momento della serie. In uno show dominato da grandi attori, Starr riesce a elevarsi in volo quasi come il suo Patriota e condurre la serie gloriosamente in fondo.
In conclusione, se la quarta stagione di The Boys da una parte pecca di eccessivo immobilismo nella trama, lasciando troppe cose ferme come le avevamo trovate, brilla in maniera sfavillante in quello che l’ha sempre contraddistinta: follia visiva, esagerazione e personaggi memorabili. Il cast è ormai al massimo delle sue potenzialità e l’affiatamento tra gli attori è palpabile. The Boys resta dunque uno dei migliori prodotti televisivi degli ultimi due lustri, sperando in un finale degno che non faccia crollare il lavoro fatto nelle quattro stagioni finora uscite.
Che ne pensate? Avete apprezzato questa quarta stagione di The Boys?