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Con Arcadian Benjamin Brewer torna alla regia con il suo terzo lungometreggio, il secondo con Nicolas Cage. Con poco Budget per portare avanti la propria visione del film, il successo del film dipende esclusivamente dalla padronanza delle basi. E’ riuscito il regista a creare un buon film o siamo di fronte all’ennesimo direct-to-streaming appena un pelo sopra Neil Breen?
Paul (Nicolas Cage) e i suoi due figli adottivi Joseph (Jaeden Martell) e Thomas (Maxwell Jenkins) vivono in un mondo post apocalittico dove per sopravvivere bisogna rispettare una regola: non si esce di notte. Tuttavia i mostri che cacciano di notte non sembrano più fermarsi davanti a semplici barricate e forse sono più intelligenti di quanto non sembri…
Nonostante sia tra i film in streaming più attesi di questo mese, Arcadian fa scattare più di un campanello d’allarme: basso budget, regista con poca esperienza, direct to streaming. Eppure, sorprende.
Arcadian è uno sci-fy horror post apocalittico a basso budget che richiama tanto il primo Alien quanto note di “The Last of Us“. Non ci sono grandi esplosioni ed effetti speciali, la battaglia sullo schermo non riguarda il destino il mondo.
E’ una storia piccola, contenuta, di famiglia e di sopravvivenza.
Arcadian inizia con Nicolas Cage di spalle che corre tra trincee e barricate. Da lontano si sentono sirene e colpi di armi da fuoco. Qualsiasi cosa stia succedendo, la situazione è drammatica. E questo è più o meno tutto quello che ci è dato sapere.
Il mistero su cosa siano questi mostri ci accompagna per tutto il film senza mai essere risolto. Tutto quello che i personaggi hanno sono teorie. Forse sono alieni. Forse sono una “punizione” inviata dal nostro pianeta dopo che gli esseri umani lo hanno quasi distrutto con incontrollato inquinamento. Non lo sappiamo. E va benissimo così.
E’ esattamente in questo modo che si gestisce un Mistery Box. Il Mistery Box è una scatola che viene venduta a un prezzo scontato (per esempio, €20 per una scatola che contiene €50 di materiale) ma di cui si ignora il contenuto. Potrebbe contenere un oggetto rarissimo, qualcosa di bello, o solo costosa spazzatura. J.J. Abrams ha reso mainstream il concetto, ma esiste nel cinema da ben prima di lui e proprio Abrams ha ampiamente dimostrato di non capire minimamente come funzioni.
Il mistery box è una domanda senza risposta. L’esempio più classico è: cosa c’è nella valigetta in Pulp Fiction? Queste domande sollecitano la fantasia, fanno pensare e discutere gli spettatori. Ma, ed è questo l’importante, è fondamentale che la risposta al Mistery Box non sia un punto integrante della trama. Il mistery box funziona quando la risoluzione del mistero è qualcosa di cui la storia può fare a meno: se la domanda necessita di risposta, è meglio che sia ben pensata. Qualcosa che Abrams non ha mai capito.
In Arcadian il mistero sull’origine dei mostri rimane senza risposta, e va benissimo così. Noi conosciamo quello che i personaggi conoscono e per la loro sopravvivenza quotidiana l’origine del nemico rimane irrilevante.
Parliamo adesso dei mostri. Il regista compie una scelta intelligente nel non rivelare per intero le creature fino all’atto finale del film. Ovviamente il motivo è il basso budget da ottimizzare ma, allo stesso tempo, si ha più paura di quello che non si vede piuttosto che di quello che si conosce, per quanto mostruoso sia. Per quanto qualcosa possa essere terrificante, dopo un po’ ci si abitua. Aspettando fino alla fine e nascondendo l’aspetto alla spettatore fino a che non diventa necessario rivelarlo Arcadian crea necessaria suspence.
E, alla fine, il design funziona. Pur essendo molto derivativo riesce comunque ad avere abbastanza originalità da rimanere legato a questo film senza svalutarlo a copia di un film più famoso. Ciò detto, a volte sono stato costretto ad aumentare la luminosità dello schermo per capire che cosa stesse succedendo.
Adesso una brutta notizia per i fan di Nicolas Cage: questo non è il suo film. Nonostante il marketing di Arcadian metta in rilievo la sua presenza, veri protagonisti del film sono Jaeden Martell (Saint Vincent, Knives out) e Maxwell Jenkins (Reacher, Dear Edward) attori che hanno una lunga esperienza alle spalle nonostante la giovane età e che riescono a interpretare i loro personaggi con abilità. Nel terzo atto viene dato più spazio a Sodie Soverall (Saltburn), che dimostra minore dimestichezza davanti le telecamere ma che non scade mai nella cattiva recitazione.
Come già detto, questo è un film incentrato su persone più che sui mostri, coscientemente lento, che vive e muore nelle relazioni interpersonali dei suoi personaggi. Le stesse scene d’azione sono poche, appena comprensibili, per nulla spettacolari. Sono rapide, disperate, caotiche: i protagonisti di Arcadian sono sopravvissuti, non ex membri di corpi d’élite dalla leggendaria reputazione.
I personaggi parlano come esseri umani, mancano quei dialoghi espositivi fatti esclusivamente a favore dello spettatore, tutto sembra naturale. Capiamo i personaggi da quello che loro fanno e dicono, non occorre che ci venga spiegato alcunché.
Il problema è che il film finisce per essere meno della somma delle sue parti. I singoli elementi del film sono sufficienti, ma tutti insieme fanno sentire che manca qualcosa. In un mondo in cui i film durano fin troppo, forse siamo davanti a un film che avrebbe potuto beneficiare di 10 minuti in più per approfondire meglio i personaggi.
In ogni caso, si tratta di un film più che buono, un B Movie di qualità. Sicuramente un “guarda e dimentica” ma, se si vuole solo ammazzare un po’ di tempo, va più che bene.
Nicolas Cage: Paul
Jaeden Martell: Joseph
Maxwell Jenkins: Thomas
Sadie Soverall: Charlotte
Samantha Coughlan: Mrs. Rose
Joe Dixon: Mr. Rose
Joel Gillman: Hobson
