La “Macchina per il Suicidio”: come funziona e chi sarà il primo ad usarla [FOTO]

suicidio
Credits: Exit International
Condividi l'articolo

Questa “Macchina per il Suicidio” promette di porre fine alla vita di chi la usa entro 10 minuti

Come in Futurama, solo che non si troverà a pagamento per strada (per ora): questa Macchina per il Suicidio (Suicide Pod) è stata ideata dal Dr. Philip Nitschke e a quanto pare verrà usata per la prima volta in Svizzera nelle prossime settimane da una persona non specificata, e per un buon motivo: nel paese elvetico, come da molte altre parti, il suicidio assistito è illegale.

Ci si riferisce infatti alla macchina come alla “Tesla dell’eutanasia”, e si dà il caso che il dottor Nitschke sia un fermo sostenitore di questo fronte. Come funziona? A quanto pare semplicemente l’interno della cabina verrebbe irradiato con nitrogeno, riducendo rapidamente i livelli di ossigeno sì da far perdere conoscenza a chi vi sta dentro.

image 178
Credits: Exit International

Questo accadrebbe nel corso del primo minuto, e le funzioni vitali cesserebbero nel giro di dieci inducendo una morte “pacifica, affidabile e senza droghe”. La macchina può essere attivata con la voce o anche solo con il movimento degli occhi, nei casi di malati terminali gravi, ed è dotata anche di un bottone di emergenza nel caso qualcuno cambiasse idea all’ultimo.

Chiaramente, l’esistenza stessa di questo congegno scatena molte polemiche. In Svizzera la legge sostiene che il suicidio assistito sia lecito purché non abbia dietro un motivo “egoista”, ma come si può immaginare questa definizione è aggirabile. Si potrebbe infatti dire che il suicidio è l’atto egoista per eccellenza, e si potrebbe dire tutto il contrario. Tema delicato, insomma.

Fonte: LADBible

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp