Un rapporto di The Nation, intitolato The Rise and Fall of the Marvel Cinematic Universe, lancia dure accuse alla natura ossessiva del capo della Marvel Kevin Feige che controlla ogni parte del processo creativo, al punto che i registi hanno a malapena il controllo sulla regia dei film con Feige detta le regole delle riprese.
L’innovazione di Kevin Feige è stata quella di strappare il controllo del processo creativo ai registi e agli sceneggiatori, gestendo la produzione cinematografica fin dai vertici. Nel corso degli ultimi 15 anni, Feige ha prosciugato ogni briciola di divertimento dall’MCU ossessionandosi su interconnessioni, continuità ed Easter egg invece di consentire ai suoi registi di abbracciare le loro idiosincrasie.
In origine, Feige era più favorevole al fatto che i registi avessero la libertà di cui avevano bisogno per realizzare il loro film. Nel 2008, Jon Favreau diresse “Iron Man”, che diede il via all’MCU, con un KEvin Feige più indulgente che lasciò che il suo regista usasse l’improvvisazione e l’istinto creativo del momento per realizzare la sua visione completa.
Tuttavia, man mano che l’MCU diventava più grande, cresceva anche l’ego di Kevin Feige. Aveva un grande piano, quello di interconnettere tutti i film Marvel in questa visione multi-versata che aveva creato nella sua testa.
Feige ha iniziato ad allontanarsi dall’assunzione di registi volitivi la cui visione per un film particolare potrebbe entrare in conflitto con il suo grande piano – si legge sempre nel rapporto
Il rapporto continua descrivendo un processo creativo, preso in carico da Feige, in cui “registi, sceneggiatori e artisti degli effetti visivi non prendono realmente parte al tutto”. Ancora più interessante è la storia di come Edgar Wright, “un giovane regista fantasioso con una voce distintiva”, fosse salito a bordo di Ant Man senza rendersi conto delle restrizioni creative che Feige stava per imporgli. Il regista de La Trilogia del Cornetto scrisse una sceneggiatura per il film con Paul Rudd nel 2011, salvo poi capire in che mondo si trovasse
Il suo entusiasmo diminuì quando iniziò a ricevere note non solo da Feige, ma anche da Joss Whedon (che ricopriva il ruolo di zar per tutte le proprietà intellettuali legate agli Avengers) e da un consiglio di dirigenti del settore giocattoli e fumetti presso la sede centrale della Marvel a New York.
A un certo punto, uno degli sceneggiatori interni della Marvel ha fatto una revisione della sceneggiatura di Wright che ha lasciato il regista “inorridito“. Un’enorme quantità di dialoghi era stata alterata e riferimenti al più ampio MCU erano stati introdotti furtivamente. Una settimana dopo, quando le riprese principali stavano per iniziare, Wright abbandonò il film, sostituito da Peyton Reed. Il rapporto prosegue descrivendo il controllo che la Marvel esercita sui registi come un controllo che porta con sé tutti questi “registi esperti che fanno ciò che lo studio vuole, o persone che possono, francamente, intimidire.