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Eddie Murphy torna vestire i panni di Axel Foley a trent'anni dal terzo capitolo della saga, che ci riporta ai tempi d'oro dei Buddy Cop
Ah, gli anni ’80. La decade che, più di tutte, ha influenzato il cinema. Un decennio che sembra non avere mai fine, sempre vivo nel nostro presente tra sequel, prequel e remake vari. Quaranta anni fa Eddie Murphy raggiungeva il picco della sua carriera con Beverly Hills Cop, il suo primo film da protagonista indiscusso, un film che infranse record su record.
Beverly Hills Cop incassò ben 230 milioni di dollari al botteghino statunitense (l’equivalente di 730 milioni odierni) a fronte di un Budget di 13 milioni, diventando il film di maggior successo del 1984, 63° nella lista dell’American Film Istitute delle migliori commedie di tutti i tempi ed è, calcolando l’inflazione, ancora oggi il film R-Rated di maggior successo nella storia del cinema americano.
E non è che nel 1984 ci fosse poca competizione. Qualche esempio? Quello è l’anno di Ghostbusters, Gremlins, Terminator, Indiana Jones II,Nightmare on Helm’s Street, Top Secret!, Footlose, La storia infinita…tutti film che hanno marchiato a fuoco la storia del cinema, quasi tutti inevitabilmente seguiti da sequels che, ancora oggi, il cinema non riesce a lasciarci alle spalle.
Beverly Hills Cop è un film perfetto nel suo genere, il picco delle Buddy Cop Action Comedy. Sembra strano che oggi, dove la creatività è un optional, abbiano atteso ben 30 anni dall’ultimo capitolo per proseguire la saga.
Axel Foley (Eddie Murphy) Tenente della polizia di Detroit riceve una telefonata dal suo amico Billy (Edward “Judge” Reynold), il suo ex partner a Beverly Hills ed oggi investigatore privato, che gli comunica che sua figlia Jane (Taylour Paige) è in serio pericolo. Foley prende il primo aereo per Beverly Hills ma ad accoglierlo c’è un’altra pessima notizia: non c’è più traccia di Billy….
Nonostante Beverly Hills Cop sia tra i film più attesi dell’estate, parliamoci seriamente. Cosa vogliamo da un film così? Azione? Inseguimenti? Una divertente dinamica tra i protagonisti? Un ritorno in gloria dei personaggi dei precedenti capitoli? Eddie Murphy che fa Eddie Murphy?
Se è questo che cercate, Beverly Hills Cop 4 non vi deluderà .
Il film fa tutto quello che deve al meglio delle sue capacità . Da un certo punto di vista il film è un tributo agli anni 80 ed ai capitoli precedenti, che vengono apertamente richiamati in una conversazione tra Axel e il Detective Bobby Abbott (Joseph Gordon-Levitt), non risparmiando una frecciatina al terzo capitolo della serie (“Not your best outing” dice Bobby ad Axel quando si parla degli eventi del 1994) dimostrando consapevolezza ma senza deviare la storia per fare una passeggiata tra i ricordi e, sopratutto, senza esagerare.
I primi dieci minuti del film introducono Axel Foley allo spettatore, facendo subito capire anche a chi non ha mai seguito la serie che persona è Axel. Beverly Hills Cop 4 non perde tempo a far capire di che film si tratta, mettendo subito in scena tutti gli elementi che lo caratterizzanno.
Siamo chiari, il film è incredibilmente formulaico e assolutamente non originale nello sviluppo della trama. E’ possibile fare un check box: figlia con cui Axel non ha più rapporti? Check. Poliziotto corrotto come cattivo? Check. Il buono si trova a dover evadere dalla polizia perché “incastrato” dal cattivo? Check. Amico/Figlia/ecc… presi in ostaggio e corsa contro il tempo? Check.
Se si ha la minima familiarità con il genere, sarà possibile prevedere questo film minuto per minuto.
Ma allora, perché lo considero un buon film?
Perchè quello che fa, lo fa molto bene.
In primo luogo il film evita la trappola dei sequel odierni, così ossessionati dalla modernità e privi di contenuti da cercare di svilire i personaggi storici per far risaltare i loro contraltari moderni (Indiana Jones VI …cough cough…). Axel, Billy, Taggart sono invecchiati ma non sono vecchi. I tempi sono cambiati, sicuramente, e magari i loro metodi non funzionano più come funzionavano una volta, ma sono tutti in grado di fare il loro lavoro e farlo bene.
Hanno bisogno di partner giovani ma non ne dipendono, ed è chiaro come la loro esperienza sia un valore aggiunto il cui peso non viene mai negato e le loro capacità fanno ancora la differenza.
Il film ci mostra come Axel abbia perso i contatti con la figlia, di cui riceve le notizie attraverso Billy e ci sono diversi e inevitabili confronti tra Axel e Jane durante il film, come è lecito aspettarsi. I motivi del loro allontamento sono quanto più prevedibile possibile, ma le conversazioni sono gestite in maniera realistica, poco espositiva. Un errore che fanno molti film è il cercare di spiegare allo spettatore i conflitti, creando conversazioni che non si farebbero mai nella realtà ; i personaggi sanno perché litigano, sanno quali sono i problemi tra di loro, che motivo hanno di andare a ripetere tutto da zero?
Forse aiutati dal fatto che i motivi del loro allontanamento sono i motivi più canonici del genere (Axel ha sempre messo davanti il lavoro a tutto) le discussioni tra Axel e Jane vanno dritte al punto, non scadendo mai nel melodrammatico.
In generale, la dinamica tra i personaggi funziona di Beverly Hills Cop IV funziona. I personaggi storici si muovono con naturalezza e interagiscono tra di loro come interagirebbero vecchi amici, mentre i nuovi personaggi si inseriscono nella trama con capacità .
Eddie Murphy, ovviamente, domina ogni scena in cui è presente in Beverly Hills Cop ma (e questo è importante) non esagera mai. Sa quando alzare e quando abbassare i toni, sa quando si scherza e quando essere serio e riesce a trasmettere la sicurezza (e a volte, l’arroganza) di quel poliziotto che sa come fare il proprio lavoro e sa come muoversi al di là di quello che è consentito.
In Beverly Hills Cop IV non c’è alcun mistero da risolvere. Sappiamo chi è il cattivo nel momento in cui viene introdotto e complimenti vanno fatti anche a Kevin Bacon che interpreta un personaggio perfetto per questo tipo di film, camminando sulla sottile linea che separa un’interpretazione ricca da una esagerata. E’ un buon personaggio perché, semplicemente, dal suo punto di vista lui non è il cattivo: è il protagonista della sua storia. Sa che quello che fa è illegale, ma si è giustificato il perché lo fa.
Ciò detto, Beverly Hills Cop IV non vuole essere un film di denuncia. Lo spettatore può capire cosa ha spinto i poliziotti corrotti a diventare tali (una città che non li rispetta, rischiano la vita per un posso in cui non possono quasi permettersi di vivere) ma è chiaro che si sono spinti fin troppo oltre. Axel Foley ha un incontro con la polizia in cui non può magari il riferimento a certi eventi (quando gli viene intimato di non mettere le mani in tasca risponde che sa meglio di loro che non deve farlo perché “è un poliziotto da quarant’anni e nero da molto più tempo).
Immancabili anche le frecciatina al mondo di lusso, trucco e glitter di Beverly Hills ed al vuoto che questo nasconde subito dopo la facciata.
Ma, come detto, questo non è un film di denuncia, e tutti questi elementi sono presenti nella storia naturalmente, senza mai rallentare il film o tentatare di andare in spiegoni melodrammatici. Il film non perde mai tempo, e non c’è una scena che non sia funzionale in qualche modo allo sviluppo del film: tutto accade in conseguenza di qualcos’altro e mai per evidenti necessità di trama.
Le scene d’azione sono abbastanza variegate e fantasiose da intrattenere, sfruttando bene l’ambiente che diventa parte integrante della dinamica e non semplice luogo in cui abbassarsi per prendere copertura dalle pallottole che inevitabilmente mancheranno il protagonista. Protagonista che non è un superuomo, che non può fare tutto da solo.
In definitiva, che dire di Beverly Hills cop? Se avete voglia di una Buddy Cop Action Comedy, questo è il film che fa per voi. Se cercate un film alla Guadagnino, che ci fate qui? Non è un film che vuole rivoluzionare il genere, ma riesce benissimo nel suo intento: intrattenere.
E, in fondo, cosa si può chiedere di più?
Eddie Murphy: Axel Foley
Taylour Paige: Jane Saunders
Joseph Gordon-Levitt: detective Bobby Abbott
Kevin Bacon: capitano Cade Grant
John Ashton: John Taggart
Judge Reinhold: Billy Rosewood