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Inside Out 2 racchiude una serie di bellissimi messaggi e riflessioni che non riguardano solo gli adolescenti, ma tutte le età . Ve lo spieghiamo qui.
Inside Out 2 è l’ultimo capolavoro Disney Pixar, diretto dal debuttante Kelsey Mann. Ancora una volta la Pixar si è dimostrata all’altezza delle aspettative, sfornando un film che alterna ottimi momenti di comicità ad altri di estrema riflessione, palesandosi come una pellicola che piace, ovviamente, ai bambini, ma soprattutto agli adulti.
Quegli stessi adulti che hanno dimenticato un periodo delicato come l’adolescenza e che con Inside Out 2 si ritrovano ad assaporare ricordi e sensazioni che hanno già fatto parte della loro vita, segnandola in maniera netta. Raccontare l’adolescenza ai giorni nostri non è affatto semplice. I giovani si sentono sempre più esposti e insicuri; hanno paure e ansie per il futuro in un mondo che sembra tutelare più gli adulti che loro.
Inside Out 2, coraggiosamente, affronta il passaggio dall’infanzia all’approccio all’età matura, con tutti i cambiamenti e le difficoltà che essa comporta. Questa narrazione avviene in maniera magistrale, racchiusa con un finale inteso e commovente, che abbiamo deciso di spiegarvi qui. Buona lettura!
Inside Out 2 riprende qualche anno dopo gli eventi del primo film. Riley è ora un’adolescente di 13 anni, alle prese con tutte le sfide dell’adolescenza, dalle nuove amicizie, passando per le difficoltà scolastiche e i cambiamenti fisici ed emotivi. Le sue emozioni Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, sono ancora al lavoro nel quartier generale della sua mente, ma con l’adolescenza arrivano nuove emozioni: Imbarazzo, Ansia, Invidia e Noia.
Le nuove emozioni creano scompiglio nel quartier generale. Imbarazzo è goffo e si attiva in momenti inopportuni, facendo arrossire Riley e mettendola in situazioni imbarazzanti, mentre Ansia scatena conflitti interni e insicurezze quando Riley vede le sue amiche nasconderle dei segreti. Gioia cerca di mantenere tutto sotto controllo, ma si rende conto che non è più così facile come un tempo. Quello che sta ergendo dentro il suo inconscio è il Senso di sé, ciò che la renderà la persona che sarà in futuro.
Riley ha anche difficoltà a mantenere l’equilibrio tra le sue vecchie amicizie e le nuove, portando Ansia a prendere decisioni impulsive per proteggerla dal dolore, decidendo di isolare le sue vecchie Emozioni per costruire una “nuova Riley”, pronta per il futuro. Decisa ad entrare nella squadra di hockey della capitana Val, idolo indiscusso di Riley, presto Ansia prenderà il controllo totale delle scelte della giovane, mentre Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura cercheranno di riprendere il controllo sulla sua mente.
Ben presto, si renderanno conto di come tutti hanno remato contro il bene di Riley, nel momento in cui vivrà il primo attacco di panico della sua vita.
Come abbiamo detto precedentemente, la parte più intensa ed emozionante di Inside Out 2 è la scena finale, durante la partita che potrebbe consegnare alla neo adolescente la possibilità di entrare nella squadra di hockey delle Firehawks. Gestita solo ed esclusivamente da Ansia, Riley gioca per se stessa, commettendo, per sbaglio, un brutto fallo sulla sua amica Grace e provocandole del dolore. In quel momento viene assalita da un attacco di panico, provocato da Ansia che cerca una soluzione alle sue insicurezze.
Contestualmente Gioia, compreso come anche lei avesse cercato di manipolare Riley eliminando alcuni dei suoi ricordi e gettandoli nel Subconscio, mette fine, con l’aiuto delle altre emozioni, all’attacco di panico, permettendo a Riley di formare un nuovo Senso di sé, comprendente emozioni sia belle che brutte. Abbracciato il suo nuovo modo di essere, attenderà serenamente l’esito delle convocazioni della sua coach.
Non è facile raccontare e rendere sullo schermo un attacco di panico, specialmente in un film che si rivolge, tra gli altri, ad un pubblico di bambini. Solo chi ha provato sulla sua pelle un attacco di panico sa cosa voglia dire affrontare quella sensazione. Inside Out 2, con delicatezza e equilibrio, riesce nell’intento di rappresentare quello che, a volte, è difficile da raccontare: l’ansia che blocca le nostre azioni. Ansia, intesa come protagonista del film, non è un personaggio negativo, non ne è l’antagonista. È rappresentata come una sfaccettatura dell’anima, un elemento con il quale convivere.
La sua ambivalenza sta nel tenere Riley in controllo di ciò che la circonda. Quando questa mania del controllo esonda, ecco che si trasforma in un attacco di panico. Da notare come il Senso di sé creato da Ansia per “la nuova Riley” in realtà la renda più insicura di prima, ma comunque portandola a perseguire nel suo scopo di dominare la partita di hockey che potrebbe valerle l’ingresso in squadra. Nonostante non si senta in grado di un onore così grande, ha la forza di andare avanti.
Questo è uno dei significati latenti del finale di Inside Out 2: anche se l’Ansia blocca, si può comunque andare avanti. Quando diventa troppo grande da gestire, ecco che è Gioia a comprendere, ancora una volta, l’evoluzione del suo operato. Per tutta la vita ha “protetto” Riley evitandole di ricordare eventi spiacevoli o tristi, cestinandoli nel Subconscio. Un mondo analogo di operare a quello di Ansia, anche se entrambe sono convinte di fare del bene. Gioia, quando Ansia si trasforma in quella tempesta di “mania del controllo”, comprende come il bene migliore per Riley sia imparare a convivere con tutte le Emozioni che prova, non fuggendo dal dolore, ma abbracciandolo, esattamente come fanno con il nuovo e definitivo Senso di sé.
Spesso è difficile raccontare quello che si prova dentro. Come Riley non manifesta direttamente tutte le sue preoccupazioni e insicurezze, così comprende presto come, per essere accettati dagli altri, sia necessario accettare prima se stessi. Specialmente in un età così delicata e come l’adolescenza. In Inside Out 2 vengono messi a nudo tutti gli aspetti di questa fase della vita: bisogno di integrarsi, accettarsi, paura del proprio aspetto. Come se contasse più il fuori che il dentro.
Tale discorso non vale solo per giovani e bambini. Essendo destinati a diventare gli adulti del domani, Inside Out 2 sprona anche chi l’adolescenza l’ha superata da un pezzo a interrogarsi dentro e chiedersi se ciò che sente sia in grado di gestirlo e sapersi interfacciare con esso. Un messaggio che abbraccia l’infinita platea di fan della Disney, da chi è cresciuto con lei a chi lo sta ancora facendo.
Quello che si è e si diventa è un infinito insieme di ricordi e emozioni che ci rendono le persone che siamo. Rimuovere o non accettare anche negatività e tristezza non fa altro che rimandare un qualcosa che presenterà il proprio conto più avanti. Imparare che quello che si è potrebbe non essere esattamente la perfezione, non fa altro che accrescere il proprio Io. Esattamente come il Senso di sé di Riley non è più una figura geometrica fissa e armoniosa, ma una poliedrica e cangiante scultura di infinite fattezze.
Inside Out 2 è un inno alla scoperta di se stessi e all’accettazione di quello che siamo. Senza tralasciare capisaldi della Disney come valori di amicizia e rispetto, Inside Out 2 dona una visione introspettiva e complicata sul mondo interiore che alberga in ognuno di noi, risvegliando qualche male sepolto all’interno, emettendo un messaggio di speranza universale: “tranquilli, non siamo soli”.
Amy Poehler: Gioia
Phyllis Smith: Tristezza
Maya Hawke: Ansia
Kensington Tallman: Riley Andersen
Liza Lapira: Disgusto
Lewis Black: Rabbia
Tony Hale: Paura
Ayo Edebiri: Invidia
Adèle Exarchopoulos: Ennui
Paul Walter Hauser: Imbarazzo
Stella Musy: Gioia
Melina Martello: Tristezza
Pilar Fogliati: Ansia
Sara Ciocca: Riley Andersen
Veronica Puccio: Disgusto
Paolo Marchese: Rabbia
Daniele Giuliani: Paura
Marta Filippi: Invidia
Deva Cassel: Ennui
Federico Cesari: Imbarazzo
Cosa ne pensate del finale di Inside Out 2? Fatecelo sapere nei commenti!