Abbiamo sempre sentito parlare del Dark Web, ma chi sa cosa vi si trova davvero? Un esperto ci fornisce descrizioni accurate
Di Dark Web si parla da tanti anni: è un po’ uno spauracchio per chi vede Internet come un luogo astratto e pericoloso, colmo di insidie che vanno ben oltre i banner truffaldini, i troll sui social o le scammate con abbonamento sui peggiori siti online. Nel web “oscuro”, infatti, è dove avvengono le cose peggiori.
Si dice che vi si rechi chi voglia effettuare qualunque tipo di affare illegale, dalla compravendita di armi, droghe o pedopornografia alla assunzione di sicari o qualunque altro tipo di transazione illecita; e sembra che ci sia una parte ancora più profonda e inquietante, nella quale si potrebbero trovare intelligenze artificiali autonome e senzienti e chissà quali altri orrori.
Ryan Montgomery, esperto in cyber security e attivo nell’esposizione e nella cattura di “predatori online”, ha illustrato a chiare lettere la natura del Dark Web, cosa ci potremmo trovare e come ci si naviga, al di là di ogni esotismo e mistificazione: “Il Dark Web in sé non è un marketplace, il mercato nero o comunque lo vuoi chiamare”.
“Una volta che vi sei connesso devi comunque sapere dove andare per visitare questi siti web orribili. Immagina una stringa di lettere e numeri veramente lunga, e il sito che anziché .com sarebbe .onion. Non puoi visitare questi siti con un browser regolare, devi farlo mentre sei connessi all’Onion Router, che puoi scaricare sul sito TOR.
“E poi puoi andare su una cosa che si chiama Hidden Wiki, che ti mostrerà tutte le diverse categorie di siti web con i link verso di essi”. E in questi siti, spiega Ryan: “C’è denaro contraffatto, ci sono false carte d’identità. Ci sono tutti i tipi di diversi siti web che fanno cose orribili“, menzionando anche di dovervisi recare spesso per dare la caccia a “predatori e pedofili”.
“Molte volte non bisogna andare così lontano, molte volte questi tizi usano normali e-mail, o indirizzi IP che sono stati riutilizzati per diverse e-mail, o la loro faccia è stata usata come loro foto profilo, o il numero di telefono porta direttamente a loro”. Insomma, non necessariamente i criminali agiscono esclusivamente sempre sul Dark Web. Ha senso averne così “paura”?