Richard Roose: l’uomo che subì la pena capitale più crudele di sempre

Roose
Credits: The Fortress / YouTube
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Richard Roose venne sottoposto a questa terribile pena di morte nel 1531, ed è rimasta negli annali come una esecuzione particolarmente crudele

Richard Roose

Questo tale, Richard Roose, morì a Londra nel 1531 vittima di una pena capitale particolarmente cruenta a lui somministrata per volere nient’altri che del famigerato Enrico VIII, il famoso re delle sei mogli che separò la Chiesa Anglicana dal controllo papale, e questo solo per citare i punti più celebri del suo curriculum.

Fu praticamente lui a rendere capitale la pena per avvelenamento, di cui Roose fu accusato, e a pensare per lui una punizione esemplare e terribile, alla quale i londinesi dovettero assistere. Un esempio di brutalità che trova diversi raffronti nella storia, sia in quella antica che in quella recente, ma che rimane ciò non di meno sempre sconvolgente.

L’avvelenamento

Cosa accadde? Andiamo con ordine. Agli inizi del ‘500 questo Richard Roose era il cuoco di un tal John Fisher, vescovo di Rochester. Siamo naturalmente in Inghilterra. A quanto pare il povero Richard venne accusato di aver avvelenato il porridge servito non solo al padrone di casa e ai suoi ospiti, ma anche a due mendicanti.

Secondo le accuse Richard mise una “strana polverina” nei piatti e mentre tutti ne subivano l’effetto, scappò via. In seguito solo i due mendicanti morirono e gli ospiti si salvarono: l’accusa di avvelenamento fu sveltamente formulata. Roose venne portato alla Torre di Londra, e interrogato sotto tortura.

Enrico VIII

In sua difesa ammise sì di aver aggiunto la polverina al porridge, ma disse di averlo fatto per scherzo su mandato di qualcun altro – di chi, però, non si sa – e di non aver avuto idea che avrebbe ucciso qualcuno. Questo bastò agli accusatori per trasformare l’incidente in un tentato (e in parte riuscito) omicidio.

A quel punto entrò in scena Enrico VIII, il quale il 28 febbraio 1531 si rivolse al parlamento per far passare un atto che punisse l’avvelenamento con la pena capitale. Bisogna capire che Enrico VIII faceva un po’ quello che voleva, e lo fece anche stavolta: il governo e il regno erano in mano sua.

La pena capitale

Cosa fu, quindi, di Roose? La tipica pena capitale dell’epoca, già non proprio piacevole di per suo, prevedeva che la vittima venisse trascinata per le strade della città da un carro (legato dietro, si intende), poi impiccato, evirato e sventrato; il tutto possibilmente in pubblico, per inciso.

Ma a Roose andò peggio, e sempre per volere del re. Il pover’uomo venne fatto immergere per tre volte in un calderone di acqua bollente, fino a che non trovò la morte, praticamente bollito vivo e sempre di fronte al pubblico londinese. Possiamo immaginare quale strazio sia stato tanto subire quanto assistere a questa pena.

Fonte: LADBible

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