Biancaneve, donne sottopagate nel remake di Disney

Secondo un recente report d Forbes, le donne che hanno lavorato al remake di Biancaneve sono state sottopagate

Biancaneve
Condividi l'articolo

Qualche conto in tasca alla produzione di Biancaneve

Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!

Il 21 marzo 2025 arriverà al cinema Biancaneve, nuovo live action Disney, remake dell’omonino film del 1937 che sarà diretto da Marc Webb. A interpretarlo ci saranno Rachel Zegler nei panni della principessa protagonista e Gal Gadot in quelli della Strega Grimilde. Fin da quando il casting è stato annunciato, sul web si è scatenata una polemica riguardante il fatto che un personaggio icononicamente dalla pelle bianchissima fosse interpretato da un’attrice latina. Non sono lesinate inoltre critiche alle dichiarazioni della stessa Zegler sul principe o altre considerazioni ‘progressiste’ riguardo i nani.

Proprio nel periodo di produzione di Biancaneve,  la Disney è stata infatti bollata come “l’azienda liberale più woke del paese”, secondo un recente sondaggio dell’American Conservative Values ​​ETF (ACVF). Questo dunque ha portato l’utenza a vedere il film come il fulcro di questa nuova tendenza della casa di Topolino. Tuttavia, la caratura progressita di Biancaneve, in ambito economico la situazione è abbastanza retrograda.

LEGGI ANCHE:  Biancaneve, Zegler si dice grata per la reazione negativa

Secondo un nuovo rapporto di Forbes infatti, “le donne hanno occupato solo il 30% dei lavori più pagati ma hanno avuto il 48% delle  posizioni meno pagate, nonostante il film fosse salutato come una vetrina per la diversità, l’equità e l’inclusione”. Biancaneve è stato girato nei Pinewood Studios del Regno Unito nel 2022. A differenza dell’America, le leggi britanniche richiedono informazioni finanziarie dettagliate per le produzioni cinematografiche che spesso possono rivelare dettagli significativi. In questo caso, Forbes afferma che tra i quasi 1.000 dipendenti Disney britannici impegnati nel progetto:

“Nell’aprile 2022, la retribuzione oraria media delle donne era inferiore dell’11,8% rispetto a quella degli uomini. Allo stesso modo, prendendo il numero centrale quando la retribuzione oraria è stata classificata dal più alto al più basso, mostra che le donne guadagnavano l’8,5% in meno rispetto agli uomini… solo il 34% di loro erano donne, quindi le donne non erano ampiamente rappresentate nel complesso o nei segmenti di retribuzione più alti”.

Che ne pensate?

LEGGI ANCHE:  Biancaneve, la versione conservatrice che attacca Disney