Mary Sue: il significato del termine che indica il personaggio femminile “perfetto”

Mary Sue
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Mary Sue è un nome che si usa per indicare genericamente personaggi femminili senza difetti o estremamente capaci, tanto piatti quanto poco realistici

Mary Sue

Avete mai sentito parlare di una Mary Sue? Il termine viene usato come altre espressioni metonimiche – ad esempio Karen – e nelle discussioni sugli stereotipi ricorrenti nella cultura pop e nella scrittura di fiction – quali “jumping the shark” o “nuke the fridge”. Nello specifico, indica sovente la figura femminile “perfetta”, ideale, senza difetti e capace in tutto.

Un tipo di personaggio irreale insomma, la cui natura bi-dimensionale dimostra una mancanza di sviluppo e di profondità sostituita da una tendenza alla sottolineatura di caratteristiche ideali, come la bellezza, la sicurezza di sé o la capacità in ogni campo. Non a caso personaggi alla Mary Sue vengono, secondo gli studi, creati tipicamente da autrici adolescenti come proiezioni idealizzate di sé.

Star Trek

Il termine viene dalla fan fiction di Star Trek, dove veniva usato negli anni ’70 per identificare personaggi femminili giovani, attraenti e capaci che facevano carriera nella Flotta Stellare, spesso sull’Enterprise stessa, guadagnandosi il rispetto di tutto l’equipaggio – possibilmente di Kirk, Spock o McCoy – e poi morivano sacrificandosi eroicamente per salvare tutti gli altri.

In effetti è vero che molti personaggi femminili delle serie ufficiali di Star Trek rispondono molto alla perfetta Mary Sue, come Deanna Troi, Jadzia Dax, il capitano Kathryn Janeway, T’Pol o Michael Burnham; ma nel franchise vero e proprio non mancano approfondimenti e conflitti che permettono la crescita e la maturazione di molte di queste figure, che si rivelano quindi spesso più profonde di quel che sembra.

Marty Stu

L’ideazione della Mary Sue e la sua parte nell’universo di Star Trek sono state viste come reazioni del pubblico femminile alle aspettative maschili nei confronti delle figure di donne ideali che debbano sostenere il confronto in un mondo di uomini a loro volta “perfetti”, identificabili con il termine complementare: “Marty Stu”.

Esempi facili nell’universo di Star Trek sono il capitano Kirk (parodiato in questo senso nel famoso episodio USS Callister di Black Mirror da Jesse Plemons), William Riker, Chakotay, Trip Tucker. Molti altri però, come il capitano Picard o il klingon Worf, mostrano a loro volta caratteri ben diversi e “umani”, colmi di dubbi e lotte interiori.

Esempi

In anni più recenti l’etichetta di Mary Sue è stata applicata a diversi personaggi femminili celebri, come Bella Swan della saga di Twilight, Rey “Skywalker” in Star Wars, Katniss Everdeen di Hunger Games o Anastasia Steele della serie 50 Sfumature. Esempi maschili di Marty Stu vanno dai personaggi classici di Superman o 007 a Legolas di LOTR o Percy Jackson dell’omonima saga.

Naturalmente, il dibattito è sempre aperto in quanto nessun personaggio corrisponde sempre a un unico stereotipo “rigido”. Per esempio Harry Potter viene spesso indicato come un “Marty Stu”, mentre chiunque abbia letto i libri di J.K. Rowling sa benissimo che si tratta di un personaggio tutt’altro che ideale, colmo di difetti, incapacità, insicurezze e paure. Voi conoscete delle Mary Sue o dei Marty Stu di cui non abbiamo parlato?

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