The Bikeriders, la Recensione del film con Tom Hardy

In sala dal 19 giugno, The Bikeriders, il nuovo film con Austin Butler e Tom Hardy protagonisti assoluti. Ecco la nostra recensione.

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Dalla Route 66 al cinema, arriva il nuovo film di Jeff Nichols, The Bikeriders, che vede al suo seguito un cast d’eccezione composto da Tom Hardy e Austin Butler, reduce dal bellissimo biopic su Elvis Presley (qui la nostra recensione). Ispirato a fatti reali, riportati dal fotolibro firmato Danny Lyon, il film racconta l’ascesa degli Outlaws MC, un club motociclistico nella loro piena golden age, con uno stile molto particolare.

The Bikeriders, la Trama

Siamo negli anni della contestazione e della rivoluzione, dove iniziano a fiorire orde di sottoculture. Tra le tante, ecco spuntare un club di giovani appassionati di motociclette, possibilmente chopper stradali. Tra una birra, una rissa e due chiacchiere sulle moto, Kathy (Jodie Comer) ci accompagnerà tenendoci per mano in un viaggio molto particolare, che vede protagonisti, Benny, (Austin Butler) suo marito, Johnny (Tom Hardy), capo del motoclub e molti altri personaggi, in quella che è un’ascesa e che in quanto tale, porta ad un inevitabile declino.

The Bikeriders, la Recensione

È interessante notare come, almeno per noi che ci troviamo al di qua dell’Oceano Atlantico, le storie americane contengano sempre un fascino paradossale. Pur facendo parte della civiltà occidentale, gli accadimenti, gli approcci che il cittadino a stelle e strisce ha verso ciò che lo circonda, sono quasi diametralmente differenti. E non è certo un caso che alcune suttoculture abbiano trovato terreno fertile molto più al chilometro zero della famosissima Route 66 che non da noi, tra tangenziali o circonvallazioni varie.

Senza addentrarci in luoghi socio-antropologici, The Bikeriders di fatto racconta una vera storia americana. Profondamente reale, genuina, che mostra come la Terra delle Opportunità e delle Libertà riesca a dar sfoggio di qualsiasi cosa, che siano esse violente o pacifiche. Ognuno è libero di esprimersi e fare ciò che diavolo vuole. Quindi che male c’è se a nascere è un moto club? Nulla, all’apparenza. Soprattutto se le subculture stanno fiorendo come funghi nel bosco dopo un temporale.

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Danny Lyon nel 1968 intraprese dunque questo viaggio, rimanendo ancorato proprio in quel di Chicago, osservando la nascita e la crescita di questo nuovo fenomeno, sebbene alcune carte del club riportano addirittura 1935 come data di nascita.  Brutti, sporchi e cattivi, gli Outlaws si sono fatti strada nel secondo dopoguerra toccando il loro apice di successo. E Lyon ha voluto di fatto indagare con fotografie ed interviste, tutto ciò.

Qualche decennio dopo, Jeff Nichols, autore di bellissimi film come Mud e Take Shelter, decide di raccontarci questa storia. O meglio, la storia e la nascita di questa storia. A prestare il volto all’autore Danny Lyon, ci pensa un Mike Faist sempre pronto ad immortalare il supercast che lo circonda, composto da un Austin Butler di ghiaccio e di principio, nonché da un Tom Hardy che ancora deve smaltire qualche scoria di Peaky Blinders e che si trova ad indossare i panni (di pelle) di un Solomon più manesco che furbo.

The Bikeriders punta tutto ovviamente su questi volti noti e vince a pieno la scommessa. Senza nulla togliere ai personaggi di contorno, tra cui un grandissimo Michael Shannon, il film si poggia sulla coralità del cast, dando a ciascuno di essi una specifica voce solista in capitolo, la cui unione restituisce perfettamente il senso di famiglia “fuori dalla famiglia

Per meglio dire, quella sensazione che ci aveva raccontato già Sons Of Anarchy, dove c’è la propria famiglia ma c’è anche il club. E per esemplificare, la disperazione da condividere con la propria moglie, piangendo per la prima volta in assoluto, perché a causa di un “incidente” (virgolette d’obbligo per evitare spoiler) non si potrà più portare la propria moto e quindi essere “utile” al Club.

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Insomma, Jeff Nichols ci racconta una storia d’americana, dove individuo e collettività si mescolano in continuazione, così come realtà e finzione, oscillando sempre tra documentario e immaginario collettivo. Una scelta molto interessante che porta in sala qualcosa di nuovo ed intrigante nella forma in cui ci viene proposto.

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Anche se non è dato sapere con certezza se i racconti di Kathy siano parziali o meno, ma è sicuro che tutto ciò che è oro di certo non brilla. In tal senso, sebbene il regista metta sotto la lente la mitologia americana e il suo progressivo sfaldamento, fatto percepire dal violento rombo dei fallici feticci a due ruote che va affievolendosi mano a mano (e fino a culminare con i centauri in macchina), in The Bikeriders permane una sensazione di mancanza, di assenza, di quel quid che avrebbe catturato definitivamente lo spettatore.

Le due ore scorrono velocemente, tra momenti comedy e drammatici, tra birre e scazzottate. Eppure alla fine ci lascia dentro la sensazione di voler aver visto qualcosina in più, un aneddoto migliore, o qualsiasi altra cosa di più. Capiamo però che alcune storie degli Outlaws MC non sono propriamente “filmabili” per motivi probabilmente legali (suggeriamo in tal senso un giro approfondito in quel di Wikipedia).

Cast

  • Benny: Austin Butler
  • Kathy: Jodie Comer
  • Johnny: Tom Hardy
  • Zippo: Michael Shannon
  • Funny Sonny: Norman Reedus
  • Danny: Mike Faist

Trailer

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