Dune: David Lynch rimpiange di non aver avuto l’ultima parola sulla sua versione

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David Lynch dice di essere “morto di una morte” per non aver potuto decidere sulla final cut della sua versione di Dune

David Lynch torna sul suo Dune del 1984, all’indomani del successo della seconda parte ad opera di Denis Villeneuve che viene considerata, assieme alla prima (e alla terza in preparazione) il miglior adattamento dell’opera di Frank Herbert finora. Come sappiamo Lynch ha sempre disconosciuto il risultato finale del suo film di 40 anni fa, facendosi pure togliere dai crediti.

Oggi, in una nuova intervista a Wild Card with Rachel Martin rivela: “Già sapevo che un [regista] deve avere la final cut prima di firmare per fare un film. Ma per qualche ragione pensavo che sarebbe stato tutto ok, e non ho messo la final cut nel mio contratto. E, come è successo, Dune non era il film che volevo fare perché non avevo l’ultima parola”.

“Quindi ecco una lezione che conoscevo anche prima, ma adesso non c’è nulla da fare. Perché qualcuno dovrebbe lavorare per tre anni su qualcosa che non era tuo? Perché farlo? Perché? Sono morto di una morte. Ed è stata tutta colpa mia per non aver saputo mettere quella cosa nel contratto”.

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Certo, la visione di David Lynch per Dune si è concretizzata a metà nel 1984, anche se bisogna dire che le estetiche legate alla saga hanno fatto scuola e l’interpretazione di Kyle MacLachlan nel ruolo di Paul Atreides è rimasta memorabile. Ma ovviamente non possiamo fare a meno di chiederci come sarebbe stato il risultato se Lynch avesse potuto realizzare la sua final cut!

Fonte: Consequence

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