De Sica contro il politicamente corretto: “Una stron*ata”

Ospite del podcast Passa dal BSMT, Christian De Sica ha detto la sua sulla situazione dela comicità attuale

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Parla Christian De Sica

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Christian De Sica tornerà a breve al cinema con Cortina Express, il film di Natale che lo vedrà protagonista con Isabella Ferrari e Lillo. Per l’occasione si è seduto a parlare al podcast Passa dal BSMT, ideato e condotto da Gianluca Gazzoli dove ha dato la sua opinione sulla comicità attuale e, in particolare, sul cosiddetto politicamente corretto.

Oggi non è più possibile dire niente, io dicevo delle cose terrificanti – dice De Sica spiegando poi a Gazzoli perché secondo lui il politicamente corretto sia una fregatura. Perché per far ridere bisogna essere cattivi. 

La vecchia che casca è terribile ma fa ridere. Si ride col demonio non con San Francesco: San Francesco non fa ridere, ti può aprire il cuore ma è di una noia bestiale. E poi tutti i comici sono un po’ cattivi. Guarda Ricky Gervais che fa ironia anche sui disabili… è bello forte. Però oggi non si può più dire niente, siamo arrivati ormai all’assurdo: Biancaneve non può chiamare i sette nani ma deve dire “diversamente alti”, capisci che buffonata? Vogliono persino cancellare le favole di Disney. È una grande stronzata.

Andando avanti De Sica parla di come ha fatto a non farsi fagocitare dal mondo del cinema per 50 anni di carriera.

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Mi sono salvato per la mia leggerezza, ho sempre volato sopra i problemi. Se cominci a lamentarti… Adesso c’è questa mania che tutti si lamentano. Bisogna ridere perché ti semplifica tutto: guai chiamano guai. Bisogna volare sopra e ridere

Il comico ha poi ricordato l’incidente di Capodanno 2000, quando un petardo gli scoppiò a pochi centimetri dalla faccia

Mi è arrivato un missile in un occhio, ho perso la vista, avevo la faccia aperta. Ho subito otto interventi. Eppure, sono andato avanti, sennò è finita. Non bisogna rinunciare a niente. Ai giovani do un consiglio: ti va di fare una cosa? Falla. Ti va di fare una scopata? Falla. Non rinunciare a niente, perché non torna più. Goditi ogni istante. Mio padre diceva: ‘Ridete anche ai funerali’. È difficile certo, ma bisogna cercare di ridere sempre

Parlando proprio dei giovani, Christian De Sica dice:

Io amo i giovani, il loro candore, l’entusiasmo, vedo che sono molto più leali e cerco di frequentarli molto perché per fare il mio mestiere bisogna stare nel presente. Noi avevamo più sovrastrutture, avevamo più complessi di inferiorità invece il candore nei giovani di oggi mi colpisce tantissimo

L’unica cosa che mi rattrista è che sono tutti vestiti uguali, tutti che fanno le foto del cibo che hanno davanti nei piatti al ristorante. Oppure le ragazze che sono tutte vestite un po’ da mignotte e con le boccucce… ma perché fanno le bocche così? Mi mette un vuoto, un senso di malinconia questa cosa: perché tutte le ragazze sono vestite con minigonne, tacco 12 e la boccuccia così gonfiata? Vuol dire che c’è una solitudine, devi dire che tu ti diverti, che vai nello yatch, in posti meravigliosi, che siamo tutti ricchi ma non è vero niente

Che ne pensate di queste parole di Christian De Sica?

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