Parla Anthony Hopkins
Seguiteci sempre su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp
Anthony Hopkins è un assoluta leggenda vivente de mondo del cinema. Ha iniziato la sua carriera di attore nel 1960 e ha vinto numerosi riconoscimenti per le sue interpretazioni, tra cui due Oscar, quattro premi Bafta, due Primetime Emmy e un premio Laurence Olivier. A breve sarà protagonista di Freud’s Last Session e per l’occasione si è seduto a parlare con The Times dove ha condiviso i consigli cruciali che ha ricevuto e che secondo lui gli hanno permesso di sopravvivere nell’industria cinematografica.
Ha ammesso di essere stato “arrogante” all’inizio della sua carriera, ma le cose sono cambiate dopo aver recitato al fianco di Katherine Hepburn nel dramma storico vincitore dell’Oscar del 1968, Il leone in inverno. Hopkins interpretò Riccardo Cuor di Leone con la Hepburn che interpretò sua madre, Eleonora d’Aquitania, la regina separata di re Enrico II.
Quando ero giovane, ero ambizioso, arrogante – ha detto l’interprete di Hannibal Lecter. Poi sono arrivato ad un punto in cui ho pensato: “Rilassati, non è così importante”. Queste sono state le parole di Katharine Hepburn. Mi disse: “Ricorda, sono solo popcorn”.
Hopkins ha anche detto che ora si assicura di non prendere il lavoro troppo sul serio.
Cerco di non prendere affatto sul serio la recitazione – dice. È un lavoro che faccio. Non riesco a lavorare intensamente, ma lavoro duro. Non posso nemmeno dire ‘duro’. Ma lavoro a fondo per farlo bene. Non sto denigrando i film: Dio sa che non posso, mi hanno dato una vita, ma mi piacciono i film perché sono facili.
Riflettendo sul suo viaggio dall’essere figlio di un fornaio e proprietario di un pub a Port Talbot, nel Galles, fino a lasciare il college nel 1957 e recitare al fianco di Peter O’Toole e Katherine Hepburn 10 anni dopo, Anthony Hopkins ha detto di essere felice dalla vita che ha vissuto.
Come sia successo non lo so. Non ne ho idea – dice Anthony Hopkins. Niente di tutto ciò ha senso per me e quindi non posso prendermene il merito. Qual è stata la forza dentro di me che mi ha spinto a intraprendere questa attività? Non lo so, ma c’era una voce che diceva: “OK, allaccia la cintura di sicurezza”. E ho avuto una vita davvero fenomenale.
Che ne pensate?