Mariana’s Web: l’inquietante teoria sul luogo più nascosto di Internet

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Credits: Getty Images
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Se vi fa paura quello che potreste trovare sul Dark Web, non è niente rispetto alle teorie su ciò che starebbe nascosto nel famigerato Mariana’s Web: un “luogo” in rete nel quale anche gli hacker più esperti avrebbero timore di entrare

Se non avete mai sentito le parole Mariana’s Web, forse finora vi è andata bene. L’espressione, che deriva dalla Fossa delle Marianne (Mariana Trench), ossia la depressione oceanica più profonda del mondo (il fondale si trova 11mila metri sotto il livello del mare), indica per metafora il luogo su Internet che si trova appunto più “a fondo” nella rete, quello più inaccessibile.

In questa metafora immaginiamo Internet come un mare: in superficie ci sono i siti che regolarmente usiamo, Google, i social, YouTube, Wikipedia e quant’altro. Più in fondo c’è il famoso Dark Web, inaccessibile a chi non abbia pratica di hacking e spesso visto come i “bassifondi” del web, dove si comprano e si vendono droghe, armi o anche di peggio.

Più in fondo ancora ci sarebbe questo Mariana’s Web, e le teorie al riguardo sono parecchie e disturbanti (per quanto, va detto, non provate: rientriamo nella sempre florida branca del complottismo). Cosa si trova laggiù? Secondo alcuni ci sono le risposte alle domande e le verità sui più oscuri misteri della nostra civiltà: dov’è Atlantide? Cosa c’è negli archivi Vaticani? Cosa è bruciato nella biblioteca di Alessandria?

Secondo altri, più inquietante ancora, Mariana’s Web sarebbe non un luogo ma una entità: per la precisione una I.A. senziente, viva e indipendente, che controlla tutte le nostre attività su Internet. Se pensiamo anche alla Dead Internet Theory, l’idea ci risulta quantomai grottesca.

In ogni caso, stando alle teorie pare che questo “fondale” della rete sia talmente nascosto e criptato da non poter essere raggiunto con una normale connessione, da uno smartphone o da un laptop. Occorrerebbe un computer quantico in grado di compiere complicati calcoli algoritmici, con una cosa chiamata “polymeric falcighol derivation”, che a quanto pare nemmeno esiste.

Insomma, sono tutte teorie oscure e affascinanti ma come sempre da prendere con le pinze. Non ci sono dimostrazioni né prove sull’esistenza del Mariana’s Web, così come non ce ne sono sulla Teoria della Simulazione o su molte altre idee ancora più assurde, come gli uccelli finti o la Terra prigioniera di un buco nero. In ogni caso, è di sicuro intrigante parlarne.

Fonte: LADBible

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