Favino commenta la sconfitta di Sorrentino a Cannes

Parlando a Cannes della sconfitta di Paolo Sorrentino, Piefrancesco Favino ha dato la sua visione della cosa

pierfrancesco favino, padrenostro
Pierfrancesco Favino è Alfonso Noce in un frame di Padrenostro
Condividi l'articolo

Parla Piefrancesco Favino

Seguiteci sempre su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

Si è concluso qualche giorno fa il Festival di Cannes (qui i vincitori) con la Palma d’Oro che è andata ad Anora di Sean Baker che ha dunque superato il Parthenope di Paolo Sorrentino. A commentare questo risultato è arrivato anche Piefrancesco Favino, componente della giuria della kermesse francese, che parlando con un gruppo di giornalisti tra i quali quelli di Repubblica e di Huffington Post, ha detto:

È stata un’esperienza molto intensa, che mi ha insegnato tanto, della quale sono orgoglioso. Mi porto via tante cose molto molto belle, forse qualcosa un po’ meno, ma sono felicissimo di esserci stato. Il film di Paolo [Sorrentino] è un bellissimo film, che io ho amato moltissimo, e che non sono l’unico ad aver amato. Ci sono ventidue film in concorso, le giurie sono anche questo, io lo so sulla mia pelle, mi è successo anche altre volte. Ma sono sicuro che le persone che vedranno il film l’ameranno moltissimo. Sono sicuro che avrà una vita lunghissima, indipendentemente da quello che possa essere successo.

Parlando poi della vittoria ad ex aequo del cast femminile di Emilia Perez, Favino ha detto:

LEGGI ANCHE:  99 Moons: il trailer, tra erotismo ed orrore [VIDEO]

Non è un fatto nuovo, in realtà, è già successo una volta, ma l’abbiamo scelto in maniera abbastanza unanime perché veramente pensavamo che l’una brillasse grazie all’altra e ci sembrava che fosse un premio molto giusto per nessun altro motivo che non per il fatto che veramente c’è una sorellanza anche nella storia tra di loro che ci ha emozionati quando l’abbiamo vista.

Parlando infine di Anora e di Sean Baker, il grande attore ha detto:

Sean Baker è un regista giovane di gran talento e credo che tra le cose che questo festival attenziona è anche la possibilità che magari un regista che potrebbe avere meno appeal da un certo punto di vista… pur essendo americano… possa avere e avrà sicuramente una crescita, un’attenzione che magari altri registi avrebbero avuto già o che hanno già avuto. La cosa che ci è piaciuta è che è un film estremamente accessibile. Penso che ci fossero tanti film di natura diversa nel concorso. Purtroppo ovviamente si deve fare una scelta e penso che si siano premiate alcune delle anime presenti in questo concorso, tra cui anche quella di Sean Baker, che è un’anima anche giocosa e festosa.

Che ne pensate?

LEGGI ANCHE:  Dinner Club: Recensione del nuovo show di Carlo Cracco su Prime Video