La domanda: quale animale potrebbe sopravvivere a una catastrofe di dimensioni globali? Non parliamo tanto di una guerra atomica o di eventi naturali come tsunami, eruzioni vulcaniche o terremoti, ma di un evento di dimensioni “cosmiche” che, ipoteticamente, devasti completamente la nostra biosfera, fino a sterilizzarla.
Ebbene, in uno studio del 2017 i ricercatori delle università di Oxford e di Harvard hanno stabilito quale specie ha le maggiori probabilità di sopravvivenza nell’eventualità di una apocalisse proveniente “dallo spazio”, incluso l’impatto con un asteroide, esplosioni di raggi gamma e persino il “passaggio” di una stella vicino a noi.
E qual è l’animale che si aggiudica il titolo? Naturalmente non è l’uomo. No, si tratta del buon vecchio tardigrado. Se non sapete cos’è, non siete i soli: si tratta di animali acquatici quasi microscopici, con teste piatte e otto zampe. Perché riuscirebbero a sopravvivere in condizioni apocalittiche?
Perché, per assicurare la loro sopravvivenza, queste creaturine sono in grado di entrare in uno stato di ibernazione noto come criptobiosi. Nel farlo, il tardigrado espelle più del 95% dell’acqua dal suo corpo e può così sopravvivere a temperature di -240 e +150 gradi celsius, oltre che reggere pressione estrema e forti radiazioni. Sarà lui, dopo la nostra scomparsa, ad ereditare la Terra?