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Fantastic Machine narra di come la fotografia prima e il cinema poi ci hanno sempre raccontato “bugie”, costruendo la società delle immagini in cui viviamo e nella quale, quasi due secoli dopo, niente è quello che sembra
Fantastic Machine: la realtà e le immagini
Fino a dove ci si può spingere per il selfie perfetto? Alcuni influencer hanno perso la vita per quello scatto “leggendario”. Fantastic Machine è il documentario rivelazione che racconta la nostra ossessione per le immagini dalla prima camera oscura fino ai giorni nostri.
Il documentario è di Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck e prodotto da Ruben Östlund, il regista di Triangle of Sadness, sulla storia delle immagini riprodotte dall’uomo con ausili tecnologici come la macchina fotografica, la macchina da presa, la videocamera e infine lo smartphone.
Il film, che in italiano avrà la voce narrante di Elio Germano, sfrutta una serie di filmati d’archivio per raccontarci come l’era delle immagini è cambiata, da un momento in cui poteva catturare la realtà a un momento in cui tende a modificarla, presentandola per quello che non è con effetti spesso per nulla positivi sulla nostra percezione e concezione del mondo.
Una visione del mondo più acuta o più sfocata?
I due registi, Danielson e Van Aertryck, hanno commentato così la produzione e i temi del loro documentario satirico: “Da un lato, l’obiettivo di una macchina fotografica o di una telecamera è un prolungamento dei nostri occhi, un ampliamento del nostro campo visivo”, come sosteneva del resto a suo tempo anche il buon vecchio Marshall McLuhan.
“Dall’altro, bisogna ricordare che c’è sempre qualcuno dietro quell’obiettivo, che indirizza lo sguardo a favore dei propri interessi, che siano economici, politici o di altra natura… Siamo ormai arrivati ad avere circa 45 miliardi di obiettivi sul pianeta e viene da chiedersi se la miriade di immagini che vengono prodotte ogni giorno rendano più acuta la nostra visione del mondo o solo più sfocata“.
Cosa è cambiato in duecento anni e dove siamo oggi
Anche guardando solo il trailer del film (qui sotto) si coglie bene come la capacità di riprodurre, modificare e mettere in sequenza immagini abbia profondamente mutato la nostra società e anche la nostra specie e i comportamenti con cui ci siamo evoluti, portandoci negli ultimi anni (pensiamo alle fake news, al clickbait, al deepfake) a dubitare sempre più spesso di quello che vediamo.
Quanto e cosa è cambiato quindi dall’invenzione della fotografia, da quando gli umani hanno imparato a catturare la realtà esattamente com’era, fino a oggi, epoca in cui avviene sovente il contrario? Fantastic Machine ce lo racconta con assoluta irriverenza, in una analisi amara ma anche divertente, che sa riflettere con intensità nella più fiera tradizione del meta-film.
Il trailer ufficiale del film in italiano
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