Sono passati molti mesi oramai da quanto è esploso il Caso Balocco che ha visto protagonista Chiara Ferragni e la sua azienda. Da quel momento in poi moltissimi dei brand che da anni accompagnano la carriera dell’influencer hanno deciso di interrompere la collaborazione. L’ultima a farlo è stata Pantene, celebre azienda svizzera di shampoo e prodotti per capelli ha scelto di non rinnovare la propria partnership con Chiara Ferragni, affidando il compito di prendere il suo posto a Havi Mond, modella israeliana di quarant’anni che ha rappresentato in passato Chanel, Armani, Yves Saint Laurent, tra gli altri.
Si tratta dunque dell’ennesimo colpo al portafoglio di Chiara Ferragni. Sebbene infatti i danni d’immagine che l‘influencer ha subito a seguito del pandoro-gate sono ancora difficili da quantificare, per quelli economici ci sono dati più precisi. Un recente rapporto del Messaggero infatti, rivela come i ricavi dell’infuencer siano crollati del 40% e questo, con i post sponsorizzati su Instagram spariti del tutto, crea un buco non indiffirente.
Il quotidiano spiega che qualche giorno fa tre avvocati dello studio Gop (Luigi Maranghini Garrone, Emanuele Panattoni, Piero Fattori) hanno avuto una riunione con altri esperti per una ricognizione dei conti e delle prospettive del business Ferragni. La Fenice srl fa capo alla società di investimenti Alchimia di Paolo Barletta e Lorenzo Castelli, che detiene il 39,9%. Poi c’è la cassaforte di Ferragni Sisterhood (32,5%) ed Esuriens delle famiglie Morgese e Barindelli (13,7%). Il resto appartiene a Ni srl di Pasquale Morgese.Â
I consulenti dell’influencer non hanno sicuramente previsto un futuro roseo per le attività future della Ferragni. Sempre secondo il celebre giornale romano, le perdite previste variano tra 1 e 3 milioni di euro nei prossimi 3 anni.