Nel ritornello il ruolo di Luigi è definito come quello di un personaggio eroico in quanto fedele a sé stesso, alla sua famiglia e ai suoi ideali, strenuamente deciso a fare il suo lavoro con onestà difendendo i suoi principi e rifiutando di cedere a un mondo che vorrebbe fare di quelli come lui delle nullità senza volto né dignità.
“Stipendio dimezzato o vengo licenziato A qualunque età io sono già fuori mercato Fossi un ex-SS novantatreenne Lavorerei nello studio del mio avvocato Invece torno a casa distrutto la sera Bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera Io sono al verde, vado in bianco ed il mio conto è in rosso Quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera Su, vai a vedere nella galera Quanti precari sono passati a malaffari Quando t’affami, ti fai nemici vari Se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari Finisci nelle mani di strozzini, ti cibi Di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini Né l’Uomo Ragno né Rocky, né Rambo né affini Farebbero ciò che faccio per i miei bambini“
Nella seconda strofa il concetto viene ribadito con riferimenti a casi reali e vergognosi come quello di Erich Priebke, ex-SS e agente della Gestapo nazista che è sopravvissuto fino a 100 anni, 18 dei quali ospite appunto del suo avvocato a Roma, ai domiciliari. Anche il nome Savoia fa riferimento a un altro caso di arresti domiciliari concessi al principe Vittorio Emanuele nel 2006. Capa parla ovviamente di ingiusti privilegi.
La figura di Luigi delle Bicocche viene contrapposta poi a quella di altri famosi “eroi”, tutti americani e due dei quali interpretati da Sylvester Stallone. Idoli “super” che però secondo il rapper pugliese avrebbero bisogno di tutto un altro tipo di coraggio e di capacità per poter essere semplici lavoratori e svolgere il mestiere con indomita onestà. In altre parole sono belli i cinecomic e i film di Hollywood, ma la realtà è immensamente più dura.
“Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi C’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody Io vado avanti e mi si offusca la mente Sto per impazzire come dentro un call center Vivo nella camera 237, ma non farò la mia famiglia a fette Perché sono un eroe“
Quel che fa Luigi è davvero arduo, al punto quasi da impazzire come Jack Nicholson in Shining, mentre il confronto non manca con i famosi parlamentari “pianisti” che, negli anni ’00, erano stati scoperti a votare anche per i colleghi assenti. Lo scarto tra merito e ricompensa, tra chi fa poco e ottiene troppo e chi, come Luigi, è destinato a subire e a resistere in una società piena di ingiustizie, è reso con vivido e passionale liricismo.
La canzone di Caparezza è in definitiva uno sguardo intenso ed emotivo verso la realtà desolante di un paese che dovrebbe fondarsi “sul lavoro”, e nel quale invece il lavoro onesto è barzelletta e a vincere sono i furbi, i trasgressori, i delinquenti. A voi, rileggendo questo testo e riascoltando questa canzone, stabilire se e quanto oggi sia cambiato qualcosa.