Morgan torna a parlare di quanto accaduto nel 2020 a Sanremo
Sono passati oramai quattro anni dall’edizione 2020 del Festival di Sanremo nella quale ci fu l’oramai celeberrimo litigio tra Bugo e Morgan sul palco dell’Ariston. Tuttavia, sebbene sia passato molto tempo, non sembra che la questione sia risolta. L’ex frontman dei Bluvertigo infatti, ospite di Nunzia De Girolamo al programma di Rai 1 Ciao Maschio, è tornato a parlare di quell’esibizione definendola un’atto di coraggio.
Mi sono trovato in una situazione nella quale dovevo emergere per dire basta – dice Morgan. Bugo mi ha pregato per dieci anni, solo perché voleva farsi portare al Festival di Sanremo e diventare famoso. Ero suo amico, quindi l’ho portato lì. Una volta arrivati su quel palco, però, mi ha fatto uno sgarbo. Ha rovinato la canzone di Sergio Endrigo la sera prima, non mi ha rispettato perché non gliene fregava nulla. Ha deciso di cantare lui tutto il pezzo, quando avevamo provato diversamente. Lui doveva cantare una parte del brano ed io l’altra.
In quel momento ho detto: “Ragazzo mio, ma tu davvero vuoi vedere come si fa?” allora gli ho inventato una canzone in faccia. Tra le altre cose è stato anche divertente e la gente ha apprezzato molto perché questo è spettacolo. Ed io lo spettacolo lo so fare
Recentemente la vicenda tra i due è finita addirittura in tribunale. Bugo infatti, a seguito degli avvenimenti di Sanremo, ha accusato Morgan di diffamazione. Infatti il primo non ha mai voluto cercare liti spiattellate sotto gli occhi del pubblico. Piuttosto ha preferito procedere per via legale, chiedendo 240 mila euro di risarcimento per aver cambiato il testo alla canzone e facendo rimuovere contenuti illegittimi dai social. In ogni caso Bugo ha rifiutato le scuse che Morgan ha fatto in aula e la richiesta di risarcimento di 3 mila euro.
Ma che tragedia sta mettendo giù Bugo? – ha dichiarato Morgan in quel caso. Mi denuncia per diffamazione per aver detto le seguenti frasi, ‘ha massacrato la cover di Endrigo’, si è comportato da ‘dilettante sul palco’. Questo è il mio reato. Si presenta in tribunale col cameraman personale e il manager, entrambi fanno finta di non conoscermi e non mi salutano, nemmeno quando faccio notare che le persone per bene salutano anche il peggior nemico. Però poi in aula dice che io ero l’artista perfetto da usare a Sanremo per partecipare perché ero più famoso di lui, ammette di aver avuto lavoro grazie a me, quindi più che danno ha avuto beneficio