Chiara Ferragni in difficoltà: “Ha bisogno di 6 milioni”

Secondo quanto riportato dal Messaggero, Chiara Ferragni avrebbe bisogno di 6 milioni di euro per mettere riparo alla recente crisi

sanremo, chiara ferragni
Credits: YouTube/ Sanremo 2023 - Il monologo di Chiara Ferragni a Sanremo: una lettera a sé stessa - RAi
Condividi l'articolo

I problemi di Chiara Ferragni sono bel lungi dall’essere risolti

Sono passati molti mesi oramai da quanto è esploso il Caso Balocco che ha visto protagonista Chiara Ferragni e la sua azienda. I danni d’immagine che l‘influencer ha subito a seguito di questo evento sono ancora difficili da quantificare. Tuttavia per quelli economici ci sono dati più precisi.

Un recente rapporto del Messaggero infatti, rivela come i ricavi dell’infuencer siano crollati del 40% e questo, con i post sponsorizzati su Instagram spariti del tutto, crea un buco non indiffirente. Il quotidiano romano spiega inoltre che sarebbero 6 i milioni che la Ferragni dovrà recuperare per sostenere la sua società Fenice srl. Dunque l’unica possibilità è la società allargare a nuovi soci per avere la liquidità immediata, anche perché la priorità sono gli stipendi dei 30 dipendenti.

Il quotidiano spiega che qualche giorno fa tre avvocati dello studio Gop (Luigi Maranghini Garrone, Emanuele Panattoni, Piero Fattori) hanno avuto una riunione con altri esperti per una ricognizione dei conti e delle prospettive del business Ferragni. La Fenice srl fa capo alla società di investimenti Alchimia di Paolo Barletta e Lorenzo Castelli, che detiene il 39,9%. Poi c’è la cassaforte di Ferragni Sisterhood (32,5%) ed Esuriens delle famiglie Morgese e Barindelli (13,7%). Il resto appartiene a Ni srl di Pasquale Morgese. 

LEGGI ANCHE:  Codacons contro Chiara Ferragni: "Arrogante e irrispettosa"

I consulenti dell’influencer non hanno sicuramente previsto un futuro roseo per le attività future della Ferragni. Sempre secondo il celebre giornale romano, le perdite previste variano tra 1 e 3 milioni di euro nei prossimi 3 anni.

Che ne pensate?

Seguiteci su LaScimmiaPensa

Fonte: Il Messaggero via Open