Abbiamo avuto la possibilità di giocare con largo anticipo Stellar Blade, la nuova IP third party esclusiva PlayStation 5 realizzata dallo studio coreano Shift Up. Pochi giorni fa un piccola demo ha dato la possibilità ai giocatori di tutto il mondo di provare con mano uno dei titoli più discussi e attesi di questo 2024. Le reazioni sono state perlopiù favorevoli spiazzando chi cercava un prodotto diverso dalle proprie aspettative. Stellar Blade si presenta come un action in terza persona con un piccolissimo spruzzo di elementi rpg. La struttura si discosta notevolmente dai famigerati souls (qualcuno ne ricercava l’essenza al suo interno) pur mantenendo alcune dinamiche presenti in quel tipo di gioco. Andiamo però con ordine.
Una protagonista al centro di tutto
Negli ultimi mesi, già dal trailer di lancio, il focus dell’opera è senza alcun dubbio ricaduto sulla succinta protagonista. Troveremo infatti EVE, e le sue colleghe, indossare tute estremamente attillate che lasciano poco spazio all’immaginazione. C’è anche la possibilità di giocare senza tuta protettiva, dove vedremo la protagonista combattere con una sorta di seconda pelle ma che influirà sulla difficoltà generale. Sia il team di programmatori sia il pubblico ha dato quindi risalto al personaggio principale.
Entrando nel mero aspetto tecnico possiamo garantire che il modello poligonale dei vari protagonisti è decisamente di alto livello, con particolari dettagliatissimi e un colpo d’occhio decisamente ottimo. Il design dei vari personaggi è decisamente di stampo orientale, soprattutto per quanto riguarda le donne, sicuramente più di “porcellana” rispetto ai più grezzi uomini. Questo spezza un po’ l’immersione in un mondo post-apocalittico ma lo si riconosce come stile voluto e ricercato dal team di sviluppo.
L’effetto bambola lo si ritrova anche nei dialoghi, spesso troppo basici ed esplicativi e dalle animazioni non sempre al top, soprattutto nelle fasi più concitate. I protagonisti infatti non risultano così espressivi di fronte a fatti sconvolgenti emotivamente. Tutto questo però è da vedersi come punto di vista occidentale dato che in tutto il gioco si può notare come lo stile e il design grafico e di dialogo sia estremamente di stampo orientale e quindi lontano da alcune dinamiche a noi più vicine. Questo si traduce anche nel fatto che i fan dello stile prettamente orientale troveranno terreno fertile all’interno di quest’opera.
Stellar Blade o Nier?
Dalla presentazione denominata Project EVE il gioco ha sicuramente attirato l’attenzione di molti. Come in molti action anche Stellar Blade è decisamente protagonista-centrico dove praticamente ogni vicenda narrativa gravita intorno a lei. Sia narrativamente che come stile generale non si può dire che il gioco non si sia ispirato chiaramente al gioco cult di Platinum Games: Nier Automata.
Il concept infatti risulta molto simile: un’unità militare composta da bellissime ragazze provenienti da una stazione spaziale scendono sul pianeta per liberarlo da nemici che lo hanno devastato (questa volta perlopiù organici) per salvare i resti di un’umanità (sintetica) ormai ridotta a poche unità. Ovviamente l’incipit nasconde diverse verità non raccontate e che si scopriranno nel corso dell’avventura. Anche l’uso di un drone da combattimento come arma secondaria è di chiara ispirazione al bellissimo gioco Platinum. Non per ultime le musiche. Anch’esse sembrano di chiara ispirazione nieriana con qualche punta di personalità in alcuni scontri e luoghi.
Se il concept iniziale sembra ricalcare Nier, proseguendo con l’avventura di EVE inizieremo a notare la personalità di Stellar Blade che si discosterà piano piano dalla narrativa iniziale. C’è da dire che gli avvenimenti a schermo sono tendenzialmente tutti facilmente intuibili e che la trama è senza alcun dubbio un pretesto per menare le mani inserendo un filo narrativo che dia risalto al tutto. La storia infatti non è da buttare ma è un po’ telefonata e dà l’idea di già visto. Dobbiamo dire però che passo dopo passo il gioco riesce a catturarti anche grazie ad alcuni NPC e alla caratterizzazione del mondo di gioco.
Open map e corridoi
Il gioco si divide in diversi biomi e in due categorie di esplorazione: open map e corridoi nudi e crudi. Alcune aree infatti proseguono a checkpoint mentre altre hanno più libertà esplorativa. Dobbiamo sinceramente dire di aver apprezzato entrambe le soluzioni ma dobbiamo anche evidenziare un grosso limite alle parti non open map. Se nelle aree più ampie il gioco dà la possibilità di aprire una mappa e riconoscere le varie zone e i punti d’interesse, nei biomi a corridoio non avremo questa possibilità e il che rende più frustrante il ritorno in quelle determinate aree per completare alcune side-quest.
Nelle varie aree troveremo, come di consueto, semplici ma efficaci fasi puzzle e alcune (per fortuna poche) fasi platform. Quest’ultime non saranno frustranti ma il salto e i movimenti della protagonista non sono così precisi e quindi si rischierà a volte di cadere da una piattaforma e dover ricominciare la scalata da capo. Niente di drammatico dato che queste sessioni sono semplici e veloci.
In generale abbiamo apprezzato sia la doppia natura esplorativa che le aree in sé per sé. Manca forse un po’ di varietà tra i biomi ma tutto sommato il gioco dà l’idea di essersi mossi da un’area diversa all’altra. Dobbiamo evidenziare che, se per i protagonisti texure e mole poligonale sono di livello avanzatissimo, a volte sugli sfondi e su alcune strutture il colpo d’occhio non è allo stesso livello. Parliamo comunque di un ottimo gioco action a livello visivo generale.
Stellar Blade e l’essenza di action
Come già anticipato, visivamente si presenta essenzialmente identico a quanto visto già nei primi trailer con azioni che risultano veloci ma non frenetiche. Chi è alla ricerca della frenesia trovabile negli stylish action alla Devil May Cry o Bayonetta oppure ai colpi cadenzati e calcolati dei soulslike non troverà in Stellar Blade quello che stava cercando. Il gameplay infatti è una vera e propria via di mezzo tra questi due stili risultando un ottimo compromesso. Si avrà infatti la possibilità di colpire gli avversari con colpi veloci e azioni speciali che ne rompono la guardia o gli scudi e difenderci tramite schivate perfette e parate.
Questi ultimi due elementi sono parte fondamentale del gioco. Ci sono diversi tipi di possibilità di risposta agli attacchi nemici. Alcune azioni avversarie vengono evidenziate a un colore specifico e il giocatore potrà rispondere con un diverso tipo di schivata per garantire un contrattacco potente. Il sistema di combattimento è sicuramente la parte migliore del titolo sviluppato dal team coreano. Il gioco infatti diverte e mette alla prova riflessi e diversi stili di approccio al combattimento.
Se vogliamo trovare un neo possiamo dire che il drone sbilancia notevolmente la difficoltà rendendo le cose decisamente più semplici. Dal canto nostro speriamo che gli sviluppatori ricalibrino verso il basso i colpi da arma da fuoco, sia lato danni alla vitalità nemica che soprattutto agli scudi.
Un giusto mix di elementi
Al fronte di qualche miglioramento in qua e là, come abbiamo riportato sopra, il gioco risulta piacevole e scorrevole. Ci mette un po’ a ingranare ma quando si inizia a prendere dimestichezza con i comandi e con i pattern nemici il combat system può dare notevoli soddisfazioni. Stellar Blade è quindi un buon mix generale. Di per sé, escludendo l’ottimo gameplay, può risultare sicuramente derivativo ma riesce a mantenere una propria identità e soprattutto riesce a divertire nelle sezioni più concitate.
Visivamente e tecnicamente siamo ben oltre la sufficienza dove si può facilmente notare un incredibile sforzo da parte del team nella caratterizzazione dei protagonisti, in particolare di EVE. Dalle forme sinuose agli abiti passando dall’ottimo movimento della lunga coda dei capelli, la protagonista spicca su tutto il resto degli elementi a video.
La difficoltà è buona ma tende a scendere man mano che ci si potenzia nei vari alberi di abilità e si acquisiscono più scelte offensive e difensive. Ovviamente il portare a termine le varie quest secondarie (alcune più riuscite di altre) porta a un boost più veloce e quindi di trovarsi più facilmente la strada spianata. Shift Up ha quindi confezionato un ottimo action che riuscirà a incollare gli appassionati del genere dall’inizio alla fine dell’avventura di EVE e compagni.