Il racconto di Ryan Guzman
Il ragazzo della porta accanto, film del 2015 diretto da Rob Cohen, segue le vicende di un diciannovenne (Ryan Guzman) che sviluppa una pericolosa ossessione per la suq insegnante di liceo (Jennifer Lopez) dopo aver avuto un’avventura di una notte. Discutendo su come si fosse preparato ad assumere il ruolo dell’adolescente stalker, l’attore ha detto di aver fatto ricerche su “diversi serial killer ” per cercare di padroneggiare il complicato personaggio.
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Tuttavia, non c’era molto che potesse fare per prepararsi ai momenti più sensuali del film. Difatti ha trovato lo spogliarsi per le sue scene intime “estremamente imbarazzante”.
È l’unica volta in cui mi sono spogliato di fronte a tutti gli altri, davanti ad una macchina da presi – ha raccontato a Instyle. C’erano un bel po’ di persone che avevo incontrato appena una settimana e mezza prima, ed eccomi qui, a mettermi a nudo davanti a loro. E allo stesso tempo lo stavo facendo di fronte a Jennifer, che – lei è lei È semplicemente pazzesca
Oltre a questa pressione, Guzman ha dovuto anche capire rapidamente come usare una “cravatta da pene”, che gli era stata fornita per evitare che si verificassero sfortunati incidenti se si fosse emozionato troppo. Ha ammesso che arrivare fino in fondo con Lopez – nel mondo del cinema, ovviamente – è stato un processo davvero meccanico. L’attore ha spiegato che le sue parti intime erano legate in modo da renderle il più strette possibile, il che avrebbe impedito il flusso di sangue nell’area, cosa che avrebbe causato un’erezione accidentale.
Discutendo dello strano aggeggio con Cosmopolitan in seguito all’uscita di Il ragazzo della porta accanto, Guzman ha detto:
È uno stranno aggeggio elastico posizionato su questo calzino che lo stringi il più possibile in modo che non circoli sangue. Quindi trattiene le parti intime dell’uomo in modo che il calzino non si tolga durante la scena.
Guzman ha ammesso di essere invidioso di Jennifer Lopez, che invece indossava delle ‘protezioni’ dalla testa ai piedi.
Indossava una protezione sopra il top e non c’erano aggeggi sui genitali. Abbiamo mantenuto un aspetto professionale. Anche quando la afferravo per il seno, c’erano delle protezioni anche su queste parti, e la mia mano doveva essere posizionata in modo tale da non farle vedere [le protezioni ndr] nelle riprese. Era decisamente pazzesco. Pensavo: “Non sapevo nemmeno che esistessero queste cose prima di fare il film. Li avete per gli uomini? Perché tutto quello che ho io in questo momento è un calzino”
Che ne pensate?
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