Il paziente con chip Neuralink gioca a Mario col pensiero

In un video diventato subito virale si può vedere il primo uomo a ricevere un chip cerebrale Neuralink, giocare a Mario Kart col pensiero

Noland Arbaugh, neuralink
Credits: X/ @ModdedQuad
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Neuralink continua a mostrare i suoi successi!

Qualche tempo vi abbiamo parlato di Noland Arbaugh, 29 anni, rimasto paralizzato dalla spalla in giù dopo un incidente subacqueo, e primo paziente a cui è stato impiantato un chip cerebrale di Neuralink, la startup di Elon Musk. In quel caso (qui il video), l’azienda aveva pubblicato un video per mostare come grazie alla sua tecnologia, Noland fosse in grado di muovere un mouse col pensiero e giocare a scacchi.

Ebbene i test non sono di certo finiti e in una nuova presentazione fatta dallo stesso Noland lo si può vedere (minuto 20:35), mentre riesce addirittura a giocare a Mario Kart usando solo il pensiero.

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L’intervento è stato semplicissimo. Sono stato dimesso dall’ospedale il giorno dopo. Non ho disturbi cognitivi. Avevo praticamente smesso di giocare a quel gioco – ha detto Arbaugh subito dopo essere stato dimesso, riferendosi al gioco Civilization VI. Voi tutti (Neuralink) mi avete dato la possibilità di farlo di nuovo e ho giocato per 8 ore di fila.

Elaborando la sua esperienza con la nuova tecnologia, Arbaugh ha affermato che “non è perfetta” e che “si sono verificati alcuni problemi”.

Non voglio che la gente pensi che questa sia la fine del viaggio, c’è ancora molto lavoro da fare, ma mi ha già cambiato la vita – ha aggiunto.

Kip Ludwig, ex direttore del programma di ingegneria neurale presso il National Institutes of Health degli Stati Uniti, ha affermato che ciò che Neuralink ha mostrato non è stata una “svolta decisiva”.

Siamo ancora nei primissimi giorni dopo l’impianto e c’è molto da imparare sia da parte di Neuralink che da parte del soggetto per massimizzare la quantità di informazioni che può essere ottenuta – ha detto .

Ciononostante, Ludwig ha affermato che è stato uno sviluppo positivo per i pazienti il ​​fatto di potersi interfacciare con un computer in un modo che non era possibile prima dell’impianto. 

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È sicuramente un buon punto di partenza – ha concluso

Che ne pensate?

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