Dune: Parte seconda, secondo capitolo della saga fantascientifica basata sul romanzo di Frank Herbert diretta da Denis Villeneuve (qui la nostra recensione) è in questo momento nelle sale e sta ottenendo un gigantesco successo. L’opera sta venendo lodata da più fronti e anche molti addetti ai lavori stanno mostrando il proprio amore nei confornti della fatica del cineasta canadese. L’ultimo a elogiare il lavoro fatto da Villeneuve è stato James Cameron che, parlando con Le Figaro,ha criticato il precedente adattamento di David Lynch, esaltando quello fatto dal regista di Prisoners.
L’adattamento di David Lynch è stato deludente. Mancava la forza del romanzo di Herbert. I film di Villeneuve sono molto più convincenti. I personaggi sono delineati, sono molto identificabili. È cinema puro. Parlo regolarmente con Denis, da regista a regista. Registriamo le nostre conversazioni, come Trufaut e Hitchcock.
Lo stesso Villeneuve, ospite qualche tempo fa del Fresh Air Podcast, aveva parlato del rapporto con l’opera originale di Herbert e delle sensazioni provate nel 1984 quando David Lynch lo mise in scena per la prima volta.
Ero molto emozionato quando ho saputo che il libro sarebbe stato portato sullo schermo. Ricordo di aver guardato il film e di essere rimasto molto ipnotizzato e colpito dal modo in cui David Lynch si è avvicinato al film. Ero anche destabilizzato da alcune delle sue scelte
David Lynch ha un’identità molto forte come regista, ovviamente, e si fonde con – ovviamente, è un’interpretazione fantastica del libro, ma sono state fatte alcune scelte molto lontane dalla mia sensibilità. E ricordo di aver guardato il film, dicendomi che un giorno qualcun altro lo avrebbe fatto di nuovo in futuro. Sarebbe accaduto perché sentivo che non aveva catturato parte dell’essenza specifica della cultura Fremen. Sentivo che mancavano alcune cose. E pensavo che questa fosse la natura dell’adattamento, sai? È come se mi aspettassi che qualcun altro tornasse con il progetto ad un certo punto, sì.