Il problema dei 3 corpi, la Sampdoria ha ispirato il libro

Come può una partita di calcio, e soprattutto una squadra italiana, la Sampdoria, aver ispirato lo scrittore de Il problema dei 3 corpi?

Il problema dei 3 corpi, Sampdoria
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La relazione tra Il problema dei 3 corpi e la Sampdoria

Che Il problema dei 3 corpi sia al centro dell’attenzione, questo è indiscusso. La nuova serie Netflix è oggi la più seguita della piattaforma, perlomeno in Italia, e già aveva dato tanto da parlare quando poco tempo fa sui tabelloni delle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale erano apparse delle strane scritte che avevano allarmato passeggeri e visitatori. Alla fine tutto si è rivelato uno slogan e quel “siete insetti” non è stato nessun risultato di attacchi hacker. Questa prima stagione di 8 episodi molto apprezzata è l’adattamento di un romanzo, omonimo, primo capitolo della serie Memoria del passato della Terra.

Il romanzo da cui è tratto Il problema dei 3 corpi è stato pubblicato nel 2006, ma la sua genesi è più lunga di quanto potrebbe sembrare. Infatti, il suo scrittore Liu Cixin, ha rivelato che tutto quanto è partito da una partita di calcio del 1994, quindi di dodici anni prima. La partita, un’amichevole in quel caso, era giocata tra la nazionale cinese e l’italiana Sampdoria. Come è accaduto esattamente? Cixin non è un grande fan del calcio, ma un giorno si ritrovò a Pechino ad assistere al match. Già circa dieci anni fa ha spiegato come tutto è nato: “Una partita di calcio mi ha ispirato”.

“È stata la prima partita in un grande stadio a cui abbia mai assistito”, ha spiegato l’autore de Il problema dei 3 corpi, “una partita tra la nazionale cinese e l’italiana U.C. Sampdoria allo Stadio dei Lavoratori di Pechino. All’epoca avevo appena iniziato il mio lavoro e tutto ciò che potevo permettermi era uno dei posti economici dell’ultima fila. Da quella distanza, i complicati movimenti tecnici eseguiti dai giocatori in campo venivano filtrati, lasciando dietro di sé solo una matrice mobile di 23 punti, uno dei quali era il pallone. Anche la stella più brillante della partita, Ruud Gullit, era solo un altro punto vagante ai miei occhi”.

E voi, cosa ne pensate?

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Fonte: Whatever Scalzi

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