Uno Zucchero senza filtri si scaglia contro il Festival di Sanremo, ironizzando sul fatto di mostrare uno show dove si vince e perde per delle canzoni.
Zucchero non ha perso l’occasione per criticare anche l’evoluzione del rock di oggi
Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, è uno dei cantautori più noti e importanti della musica italiana, tanto da avere successo anche in ambito internazionale, con tour e dischi venduti in tutto il mondo. Lo stesso cantante, infatti, è attualmente impegnato in un tour mondiale che toccherà quasi 20 Paesi, l’ “Overdose d’Amore World Wild Tour”, dimostrando ancora grande voglia di continuare a cantare nonostante i già 68 anni compiuti. Ma Zucchero, più che il via del tour, ha fatto parlare di sé dopo alcune dichiarazioni che riguardano soprattutto il Festival di Sanremo e lo stato del rock contemporaneo.
Il cantante ha infatti ironizzato sul Festival di Sanremo, dicendo la sua sul programma italiano più visto in ambito nazionale: “A Sanremo sono io che ho sempre detto che non so se ci andrei. Quest’anno l’ho visto a pezzettini… ma veramente ha straccato i maroni!”. Zucchero ha poi continuato aggiungendo: “Se ci andrei? Ma a far cosa? È l’unico Paese al mondo dove c’è ancora la gara come i cavalli da soma, c’è ancora chi vince e chi perde su delle canzoni. Io lo trovo allucinante, ma piace al popolo. Siamo rimasti ai tempi degli antichi romani”.
Parole che mostrano uno Zucchero senza filtri non solo nei riguardi del Festival di Sanremo, ma anche verso l’attuale rock, non mandandole a dire neanche sull’involuzione che il genere musicale ha subito negli ultimi anni: “Purtroppo, oggi nel rock è tutto annacquato, è tutto ‘politically correct’. Nessuno che ci va giù pesante, nessuno che prende una posizione”. Zucchero ha poi continuato così: “Non c’è più la ribellione che prima passava per il rock. Anche se forse oggi è stata sostituita da quella di qualche giovane rapper o trapper, che la esprime con un linguaggio diverso”.
E proprio in riferimento ai nuovi artisti della scena musicale, il cantautore ha voluto difendere alcuni esponenti che più di altri sanno parlare al pubblico: “Salmo scrive testi in cui mi identifico – spiega Zucchero -. Dal vivo ha una band forte, ha un linguaggio che arriva e si espone. Mi piace moltissimo. Ma anche Marrakesh, Blanco“. Lo stesso cantautore ha infine detto la sua sulla disponibilità di fare dei concerti in Russia, allargando il discorso anche agli altri territori dove ci sono attualmente dei conflitti:
“In Russia? Io ci andavo volentieri a suonare” ha detto Zucchero. “I russi, fin dal tempo del mio concerto al Cremlino nel 1990, erano un popolo molto attento, che ama l’arte e la cultura. Ho sempre avuto da loro delle reazioni molto buone per il mio lavoro”. “Non ci siamo mai più andati, e anche se fossi invitato ora non ci andrei -ha aggiunto l’artista- Ma lì si apre un discorso enorme, perché ora non andrei neanche da Netanyahu, e neanche da Trump. Il cerchio si restringe”.