Perché il finale di Mare Fuori 4 è stato un vero disastro
Le ultime due puntate di Mare Fuori 4 sono state trasmesse anche in chiaro, ma il declino non si è fermato. Ecco perché la serie avrebbe dovuto fermarsi prima.
Anche le ultime due puntate di Mare Fuori 4 sono state trasmesse in chiaro su Rai 2. A questo punto possiamo dire con certezza che il lento declino al quale avevamo iniziato ad assistere dall’inizio di questa quarta stagione non si è arrestato, anzi. La serie tv della Rai ha iniziato a perdere autorevolezza e appeal durante il corso di queste ultime puntate, sfociando in un finale che non c’entra assolutamente nulla con quella che era l’idea da cui è partita Mare Fuori.
Rispetto a quanto raccontato nelle stagioni precedenti, infatti, dove l’Ipm e le storie di vita e di famiglia dei ragazzi facevano a cazzotti con la cruda realtà di strada, adesso la vicenda si è concentrata sulla patetica rincorsa di tutti al “tesoro” della famiglia Ricci, nascosto sotto la tomba di Don Salvatore. Tutti che vogliono prendersi le grandi piazze della criminalità di Napoli: che poi certe frasi, dopo un po’, sentirle ripetutamente uscire dalla bocca di adolescenti inizia a fare strano. È questo che la serie non doveva fare: non doveva rincorrere Gomorra, ma fare piuttosto come Romanzo Criminale. Vediamo perché.
Perché Mare Fuori avrebbe dovuto concludersi prima
Prendi Romanzo Criminale. Prendi il finale della seconda stagione e ricordati come siamo rimasti davanti alla tv. Disperati. Mi viene in mente la frase che racchiude tutto ciò che ho provato quando è finita ed è morto anche il Freddo: il male di vivere che ti assale alla fine di una serie tv. La desolazione proprio. E che serie tv. Sollima decise di raccontare la storia della banda della Magliana in due sole stagioni da 12 e 10 puntate. Roba che avrebbe potuto davvero farla a oltranza, ma il regista non volle. Due stagioni e via, lasciando al pubblico un ricordo grandioso ancor oggi.
Mare Fuori 4 avrebbe potuto (e, forse, dovuto) concludersi prima. Alla fine della seconda? Della terza? O avrebbero dovuto comunque fare questa quarta e fermarsi? Lascio a voi la risposta. Fatto sta che ci sono un bel po’ di motivi che mi spingono a ritenere che alcune morti (o comunque addii) abbiano dato certe mazzate allo show che nemmeno Pino O’Pazzo nella prima stagione. A proposito, anche il suo personaggio cambia totalmente personalità e carattere, irriconoscibile rispetto a come ci viene presentato all’inizio. Troppo.
Partiamo da Ciro, che muore alla fine della prima stagione. Che mazzata. Ma più che altro per il come viene ucciso. Una coltellata all’altezza dei reni e tanti saluti. Quella morte non mi ha mai convinto, sono sincero. Pensa a Edoardo: tra accoltellamenti e sparatorie varie, quante volte avrebbe dovuto morire, allora? Ma poi sembra sempre che vogliano riproporci Ciro senza mai dire dove vogliono andare a parare. Sì, la sua storia è interessante, senza dubbio, e il suo cattivo funzionava perfettamente. Ma fateci uno spin-off, allora, no? Così non ha senso.
Poi ci sono stati i dolorosi addii di Filippo (il primo che ci portò all’interno dell’Ipm con gli occhi di un ragazzo normale e totalmente estraneo alla criminalità) e Naditza. Nicolas Maupas e Valentina Romani sono stati fra i migliori interpreti della serie e forse la loro mancanza si è fatta sentire più di quanto ci aspettassimo. Poi la ex direttrice Paola: Carolina Crescentini aveva fatto un buon lavoro sul suo personaggio e ci sarebbe piaciuto che la storia con Massimo non si mozzasse così, de botto, alla fine della terza stagione. Tanti preamboli, ma poi?
Il titoletto qui sopra potete leggerlo a mo di Povere creature!di Yorgos Lanthimos. Perché quella povera creatura di Carmine Di Salvo, che tanto ci aveva fatto appassionare alla serie nella prima e nella seconda stagione, si è ammosciato tutto insieme in questa quarta stagione ed è a dir poco irriconoscibile. Non sembra neanche più lui. Basti pensare che gli unici meme che girano sono quelli in cui si struscia sui muri o prova a reggerli con la testa. Davvero è diventato solo questo il personaggio interpretato da Massimiliano Caiazzo?
Rispetto a come era iniziata la sua storia, Carmine fa un’ottima ascesa caratteriale, ma poi cosa rimane in questo finale? Secondo matrimonio che salta, la sua faccia dice tutto, come se se lo aspettasse. E poi il suo cerchio che si chiude, quindi è probabile (come vorrebbero alcuni rumors) che l’attore lascerà la serie in vista della quinta e della sesta stagione, in cui non ci saranno né il regista Ivan Silvestrini, né la creatrice Cristiana Farina. E potrebbe salutare pure Edoardo. Cosa resta?