Musica: per uno studio le canzoni sono diventate “semplici e ripetitive”

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Lo studio è stato condotto su 12mila canzoni uscite tra il 1980 e il 2020. Ecco i risultati

Avete presente quella sensazione di “ascoltare sempre le stesse canzoni”? Ebbene, secondo uno studio condotto dalla ricercatrice Eva Zangerle e dal suo team dell’Università di Innsbruck e pubblicato su Scientific Reports, non è un caso: si tratta proprio dell’evoluzione della musica mainstream degli ultimi quarant’anni.

Lo studio ha riguardato l’analisi di un totale di 12mila canzoni di genere pop, rock, rap, country e R&B pubblicate tra il 1980 e il 2020. Sono state prese in considerazione specialmente canzoni in lingua inglese, ma non è difficile immaginare come le stesse tendenze si riflettano facilmente anche sulla musica italiana, da sempre influenzata da quella estera e anglofona.

Ebbene, secondo lo studio e come riportato dall’agenzia Ansa le canzoni in questi quarant’anni sono diventate sempre più semplici, immediate da capire e con una varietà di parole molto minore, specie nei generi rap e rock. Una maggiore ripetitività sarebbe dovuta a un crescente utilizzo della musica come semplice “sottofondo”, sentire più che ascoltare insomma.

Un’altra tendenza registrata è una maggiore emotività e lo spazio sempre maggiore dedicato a contenuti via via più personali con il passare dei decenni, riflesso anche nell’utilizzo di parole nei testi sempre più mirate all’espressione di sentimenti come la rabbia. Pensando anche soltanto agli ultimi vent’anni, non è difficile capire il perché.

Fonte: Ansa

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