Il Problema dei 3 Corpi: una serie sci-fi su Netflix di qualità | RECENSIONE

Il Problema dei 3 corpi
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La nuova serie dai creatori di Game of Thrones e tratta dal romanzo di Liu Cixin è fantascienza di qualità che coinvolge ma anche riflette, ci dice molto sul nostro mondo e sul nostro destino. Otto episodi in una prima stagione da guardare tutta d’un fiato. Ecco la nostra recensione de Il Problema dei 3 Corpi

Il Problema dei 3 Corpi

Il Problema dei 3 Corpi su Netflix sta diventando già una delle serie più guardate del 2024. Tratta dal celebre romanzo di Liu Cixin e sviluppata da David BenioffD.B. Weiss (sì, i due autori di Game of Thrones) e Alexander Woo, la serie ci trasporta sullo scenario di un confronto intergalattico tra la nostra civiltà e una razza aliena con intenzioni alquanto nocive.

Gli otto episodi mettono infatti in scena il primo capitolo di quella che si profila come una guerra interstellare tra di noi e degli sconosciuti extra-terrestri che si dimostrano presto pretenziosamente ostili. Seguendo un gruppo di protagonisti e le loro vicende molto umane, la serie solleva interrogativi importanti e riesce ad essere impegnativa e avvincente, la miglior formula possibile, allo stesso tempo.

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La trama e il “problema”

Il titolo fa riferimento a un problema di fisica apparentemente irrisolvibile, che s’immagina uno scenario in cui un pianeta abitabile simile al nostro sia in orbita però tra tre soli, i quali eserciterebbero il proprio influsso sul pianeta in maniera irregolare rendendo impossibile lo sviluppo permanente di una civiltà. Essa finirebbe sempre prima o poi distrutta, bruciata, congelata o peggio ancora.

Gli alieni vivono proprio su un pianeta come questo e sottopongono il problema agli umani tramite un videogioco VR, non per risolverlo ma per capire se avrebbero sufficiente sensibilità ad accoglierli in caso, infine, di fuga attraverso lo spazio. In realtà, lo scopriamo presto, gli extra-terrestri non vogliono esattamente essere aiutati, quanto imporre la loro presenza… conquistando la Terra.

Realismo e fantascienza

A fronteggiarli i protagonisti, un team di amici e scienziati che collaborano con governi e istituzioni per affrontare la minaccia con tutti i mezzi, etici e meno etici, scontrandosi nel frattempo con le limitazioni morali della specie umana ma facendo anche virtù dei suoi difetti, in una complessa partita a scacchi intergalattica che sembra solo all’inizio.

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La serie inizia con toni mystery e thriller, ma si trasforma poi in una serie di confronti a tema filosofico che non tralasciano però momenti adrenalinici e sconfinano nella fantascienza più visionaria. Allo stesso tempo, realismo e attenzione alla costruzione dei personaggi assicurano una visione coinvolgente e intrigante in ogni passaggio.

Una bella sfida intellettuale

Oltre alle buone performance degli attori (tra i quali ritroviamo ben tre vecchie conoscenze di GOT e, per i trekkie, Rosalind Chao), 3BP funziona perché lancia una serie di sfide intellettuali intelligenti, per esempio immaginando come i complottisti e i cultisti che predicano la libertà della razza umana siano essi stessi strumento fondamentale di conquista nelle mani degli alieni, che per loro tramite agiscono.

La serie pone anche l’accento sull’importanza della ricerca scientifica, dell’accuratezza e del metodo, nonché degli usi etici della tecnologia, dell’importanza di un individuo rispetto alla propria specie e dell’atteggiamento verso un futuro che pare remoto e distante ma è più imminente di quello che pensiamo. In definitiva: un must-watch, specie se amate la sci-fi impegnativa e profonda.

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