Road House: Recensione del film con Jake Gyllenhaal

25 anni dopo l’originale, debutta su Amazon Prime Rad House il remake del film cult con Jake Gyllenhaal nei panni che furono di Patrick Swayze.

road house
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L’originale Road House è un film che poteva essere concepito solo in quel particolare momento storico. Nonostante qualche estimatore d’eccezione (tra cui spicca Bill Murray), il film ad oggi è ricordato come un caso borderline, con la maggior parte dei critici indecisa se classificare il film come brutto o come talmente brutto da fare il giro completo e diventare memorabile.
Quel che è certo è che, quando si pensa ai grandi film di quella decade, ai cult, è difficile immaginare Road House nella top 10 della discussione.
E questo è forse il punto di forza di questo remake/reimagining. Non avendo una pesante eredità alle spalle, è libero di prendersi la sua libertà.

Road House, la Trama

Dalton, ex lottatore MMA, viene ingaggiato dalla proprietaria del locale Road House come buttafuori. Da mesi il locale è letteralmente assediato da criminali, e lei ha bisogno di un una persona come lui per riportare l’ordine.

Salta fuori che quello che succede al road house non è frutto del caso: il locale è infatti nelle mire di un signore della droga che controlla la città e che non ha nessuna intenzione di allentare la presa…

Road House Jake Gyllenhaal

Road House, la Recensione

Intelligentemente, il film mantiene dell’originale solo il concept di base, qualche richiamo e qualche scena iconica: questo gli consente di separarsi dall’originale, omaggiandolo senza imitarlo e mantenere così la sua identità.

Il film non è un’operazione nostalgia, e questo è un punto a suo favore. Colori, musica e visual sono differenti e si evita la trappola di riportare sullo schermo una pallida imitazione del film dell’89. Quanto preso dall’originale viene inserito con naturalezza tale da farlo sembrare parte del film e non un obbligatorio richiamo per ricordare ai fan che c’è un film migliore che potrebbero vedere.

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Jake Gyllenhaal porta un Dalton diverso da quello di Swayze. Se Swayze portava una quieta determinazione, un atteggiamento di sicurezza di chi non ha nulla da dimostrare ma con un latente ferocia appena sotto la superficie, il Dalton di Gyllenhaal ha un velo di tristezza: parla piano, quasi affettuosamente, sempre umile.
Finché non è il momento di prendere qualcuno a pugni.

La trama del film serve solo a riempire gli spazi tra una scena di lotta e un’altra per poi arrivare allo scontro finale fra il protagonista e Knox, interpretato da un divertente Conor McGregor al suo debutto cinematografico.

McGregor non vincerà alcun premio per la sua recitazione in questo film, ma la sua interpretazione è perfetta per il prodotto finale, e riesce a intrattenere. Ora, un film la cui storia serve solo a portare il protagonista da una scena d’azione all’altra non è niente di nuovo, basti pensare a John Wick.

E l’azione, in questo film, è perfettamente godibile (nonostante qualche incertezza di CGI) e girata in modo interessante. Ma c’è troppa poca azione per due ore di film.

Film come John Wick, Nobody, il primo Taken, lo stesso Road House originale, sono film che tengono l’attenzione creando tensione nei momenti di pausa, inserendo qualche ostacolo e colpo di scena nella trama.
Se togliamo l’azione, quello che ci resta è il vuoto. Lunghi momenti di tedio in attesa della prossima scena interessante (che magari può durare 10 secondi. Intensi, ma pur sempre 10 secondi).

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Questo film desidera che sia la storia, e non l’azione, la sua colonna portante. Ma non dedica alla storia e ai personaggi abbastanza attenzione e la maggior parte dei personaggi potrebbe essere sostituita da cartonati senza che questo cambi più di tanto il film.

La recitazione del cast di supporto, in quei rari momenti in cui si prova a dare ai personaggi di contorno un briciolo di personalità, è tollerabile; se Amazon Prime non mi ricordasse il nome dei personaggi ogni volta in cui sposto il cursore a sinistra, probabilmente non saprei come si chiamano.

Il film è diretto con competenza, non ci sono mai momenti in cui ci si mette le mani nei capelli per la frustrazione. Ma ci sono tanti momenti in cui ci si ferma per vedere quanto manca per arrivare alla fine.

In definitiva, Road House è un film decente, a tratti anche divertente, che si prende sul serio quanto basta per funzionare. Ma, allo stesso tempo, è un film che offre veramente poco e che dura almeno trenta minuti in più di quanto non dovrebbe.

Cast

  • Jake Gyllenhaal as Elwood Dalton
  • Conor McGregor as Knox
  • Daniela Melchior as Ellie
  • Billy Magnussen as Ben Brandt
  • Jessica Williams as Frankie
  • Joaquim de Almeida as The Sheriff
  • JD Pardo as Dell

Trailer

 

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