Taiwan: si fa amputare le gambe per imbrogliare l’assicurazione

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Quest’uomo è stato convinto a quanto pare da un amico a tentare la scammata del secolo: farsi amputare le gambe per avere un premio assicurativo di 1,3 milioni

Senza gambe per un milione (e più)

Lo ha fatto un tale Zhang, ventitreenne di Taiwan: ha immerso le gambe per dieci ore nel ghiaccio secco, cosa che ha causato il congelamento degli arti e ne ha richiesto l’amputazione. Tutto progettato: si trattava di un elaborato (si fa per dire) scam assicurativo mirato a un risarcimento dell’equivalente di 1,3 milioni di dollari.

Zhang è stato convinto da Liao, un “amico” che gli ha detto che i membri di una gang lo cercavano, convincendolo a mettere in atto la perdita delle gambe per riscuotere il cospicuo risarcimento assicurativo. La storia che hanno fabbricato: il congelamento sarebbe risultato da un giro in moto attorno a Taipei (che non è proprio Reykjavík).

Una scammata subito sgamata

Il colpo di genio: firmare le polizze solo pochi giorni prima del presunto “incidente”, cosa immediatamente sospetta. Ma la scammata è stata scoperta già dai medici dell’ospedale presso cui Zhang e Liao si sono recati per l’amputazione, i quali si sono immediatamente accorti che il tutto era stato fabbricato.

Infatti il personale medico ha notato come sulla parte congelata non vi fossero segni di calzini o scarpe, che in simili occasioni nella realtà rimangono impressi, e come le ferite fossero “pulite e simmetriche”; inoltre nel giorno in questione la temperatura era tra i 5 e i 15 gradi, nemmeno lontanamente vicino allo 0 che avrebbe potuto comportare un caso simile.

Due geni del crimine all’opera

Con semplice logica, le autorità subito avvisate dai medici hanno osservato: “Taiwan è in una regione sub-tropicale [vicino alla Cina] e di casi di congelamento grave che abbiano richiesto amputazione causati da fattori climatici in pianura non s’è mai sentito”. Insomma: immediato sgamo, come si dice.

Non è finita perché i due geni non hanno nemmeno pensato di liberarsi della cassa di polistirolo contenete il ghiaccio secco, del secchio di plastica, dei documenti assicurativi e dei dispositivi elettronici utilizzati per mettere in atto l’operazione, tutti oggetti che sono poi stati prontamente rinvenuti dalla polizia durante le indagini e hanno portato al loro arresto.

Il finale: pive nel sacco

Secondo le autorità, tutto sarebbe partito dalla buon anima di Liao, il quale avrebbe subito ingenti perdite commerciando allegramente in criptovaluta e per rifarsi avrebbe pensato bene di sfruttare l’amico Zhang, convincendolo a pagargli, del rimborso assicurativo di 1,3 milioni di dollari, una grossa fetta di 800mila dollari netti (sempre l’equivalente in valuta taiwanese).

Finale della storia: Zhang ha inizialmente ricevuto un risarcimento di soli 7200 dollari, che comunque gli sarà requisito. Gli altri risarcimenti sono stati cancellati dall’agenzia assicurativa per via del breve tempo trascorso tra la stipula delle polizze e la richiesta di rimborso: cosa che, più di ogni altra, prova l’intento fraudolento dei due. Questo è quanto: non stupiamoci se ne trarranno un film!

Fonti: Pubity, People

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