Il Corvo, Alex Proyas critica ferocemente il reboot

Attraverso un post su Facebook, Alex Proyas ha criticato ferocemente il reboot de Il Corvo

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Alex Proyas non apprezza il reboot de Il Corvo

Qualche giorno fa è stato mostrato al mondo il primo trailer del reboot de Il Corvo che vedono Bill Skarsgard interpretare Eric Draven, ruolo che fu del compianto Brandon Lee (qui per vederlo). Il video è stato accolto decisamente male sul web sia da utenti normali che da addetti ai lavori. Alex Proyas, regista del primo film del 1994, ha avuto parole davvero dure nei confronti del film in un post su Facebook, ora cancellato.

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Non provo davvero alcuna gioia nel vedere la negatività rivolta al lavoro di altri registi – ha scritto Proyas su Facebook. E sono certo che il cast e la troupe avessero davvero tutte le buone intenzioni, come tutti noi in qualsiasi film. Quindi mi dispiace dire altro su questo argomento, ma penso che la risposta dei fan la dice lunga. [‘Il Corvo’] non è solo un film. Brandon Lee morì mentre lo realizzava ed è stato concluso come testimonianza del suo splendore perduto e della tragica perdita. Il film è la sua eredità. Ed è come dovrebbe rimanere

In ogni casao il regista del reboot  Rupert Sanders ha suggerito che il nuovo film onorerà Lee, il cui spirito può essere sentito nel remake.

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Ovviamente, è stata una tragedia terribile, ed è sicuramente qualcosa che abbiamo sempre avuto in mente durante la realizzazione del film – ha spiegato Sanders a Vanity Fair. Brandon aveva una voce unica e penso che sarà sempre sinonimo de Il Corvo e spero che sia orgoglioso di ciò che abbiamo fatto e di come abbiamo riproposto la storia. La sua anima è molto viva in questo film. C’è una vera fragilità e bellezza nella sua versione del Corvo, e penso che Bill si senta come se fosse il suo successore.

Sul nuovo look di Eric, elemento più criticato del trailer, Sanders ha aggiunto:

Penso che la bellezza di Bill sia che ha una bellezza inquietante, e mentre si trasforma attraverso la sua perdita diventa questa cosa che nemmeno lui può controllare. Quello sguardo ero io negli anni ’90 quando facevamo squat-raving a Londra, [mixato con alcune influenze moderne] come Post Malone e Lil Peep. Spero che le persone che hanno 19 anni oggi lo guardino e dicano: “Quel ragazzo siamo noi”

Che ne pensate?

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