Essere un Dio oppure un padre, questo il dilemma nelle storie di Calibano e Bella
Calibano e Bella, personaggi che incarnano due differenti interpretazioni del romanzo Frankenstein di Mary Shelley, entrambi accomunati dall’essere “mostri”, creazioni di due scienziati con il complesso di Dio ma incapaci, per inesperienza uno, troppo amore l’altro, di gestirli. La domanda è: verranno accettati dalla società? Ma, soprattutto, a loro quanto interessa ciò?
I mostri di Roy Kinnear e Emma Stone
La creatura, Calibano, John Clare, questi i molti nomi che sono stati dati all’essere creato dal dottor Victor Frankenstein interpretato da Harry Treadway (qui l’analisi del suo Frankenstein) nella serie tv Penny Dreadful, nomi che rimandano al personaggio deforme servo di Prospero ne “la tempesta” di Shakespeare (Calibano) e a un poeta inglese (John Clare)
Interpretata da Roy Kinnear, la creatura del dottor Frankenstein alla nascita è immediatamente gettata in un mondo di sofferenza, trovando conforto solo nella letteratura e nella poesia.
Le sfortunate vicende di Calibano/John Clare, rifiutato alla nascita da suo stesso creatore sono ambientate in una Londra vittoriana abitata da personaggi dei romanzi gotici, fra cui Dorian Grey, il dottor Jekyll, Dracula, perfino streghe e licantropi, dove a ognuno di essi è dedicata una delle tre stagioni della serie.
E sempre in una Londra vittoriana (o meglio fantastica e a tratti cyberpunk) sono ambientate le vicende di Bella Baxter (protagonista del nuovo film di Yorgos Lanthimos: Poor Things), figlia di un abile scienziato e chirurgo interpretato da Willem Dafoe, Godwin (soprannominato God).
Bella, interpretata da Emma Stone, dopo esser stata convinta da un avvocato Dongiovanni (Mark Ruffalo) decide di girare il mondo con lui e fare così nuove esperienze lontano dalla casa paterna e dal suo promesso sposo.
La particolarità di Bella è che anch’essa, come Calibano/John Clare, una persona morta riportata in vita, solo che Godwin a differenza del dottor Frankenstein, è anch’egli, come la figlia, una “creatura”, esperimento di un eccentrico scienziato disposto a superare i limiti della moralità per amore della scienza, a costo di sacrificare i sentimenti e la propria umanità.
Rifiuto e amore, quanto i primi secondi di vita impattano sullo sviluppo futuro
Sentimenti paterni che però Godwin sviluppa nei confronti di Bella, fin dalla sua “nascita” che lo porterà a instaurare un rapporto padre-figlia così intenso da doverli rinnegare (una volta che la ragazza parte) creando, nel tentativo di dimenticarla, una nuova creatura, imperfetta lenta nell’apprendimento, ma che “cresce” come è stato cresciuto lo stesso Godwin, come una cavia di laboratorio.
Eppure, Godwin, lasciando andare Bella, le ha permesso di sviluppare e acquisire il libero arbitrio, la capacità di scegliere ed essere così padrona del proprio destino, e soprattutto ha dimostrato quell’umanità che al proprio padre-creatore è mancata.
Di tutt’altra natura è il rapporto fra Calibano/John Clare e il suo creatore, fatto inizialmente di rifiuto, rivelando così l’incapacità di Victor nel gestire il peso di esser diventato un “Dio”; eppure, non in grado di fare da mentore o padre ai propri figli.
Il secondogenito verrà ucciso dallo stesso Calibano/John Clare, come punizione per averlo abbandonato, facendo germogliare, in Victor, il sentimento oltre che di paura, dell’odio.
E Calibano/John Clare ha metabolizzato questo odio che vede continuamente riflesso negli occhi di chi lo guarda, insieme al disgusto per il suo aspetto sfregiato facendo emergere la pochezza morale e la superficialità di chi non riesce a vedere oltre, soprattutto la pietà che questo tragico, ma meraviglioso personaggio incarna e porta sullo schermo (suscitando empatia nello spettatore).
I ricordi, un peso superfluo oppure fonte di salvezza?
Calibano/John Clare acquisirà i ricordi della sua precedente esistenza, e andrà alla ricerca della sua famiglia, similmente fa Bella quando si presenta il marito di Victoria, la donna che era stata, scegliendo di andare via con lui.
Ma di Victoria porta solo il nome, perché il suo cervello in realtà è quello di un neonato e quindi non ha memoria di lei, nemmeno la possibilità di ricordarlo, essendo una persona completamente diversa dal corpo che abita, motivo per cui “rinasce” come un bambino, senza alcuna memoria.
E come un bambino, cresce, matura, scoprendo anche la sessualità, con lo stesso stupore infantile con cui si appresta a scoprire il mondo che la circonda, sia nei suoi aspetti positivi che in quelli negativi.
Sguardo esterno, riflesso di quello interiore
Ma la vera differenza fra Calibano/John Clare e Bella non sta nell’aspetto fisico, bellissima lei e sfregiato lui, né nel modo in cui le altre persone reagiscono al loro aspetto, lo sguardo altrui è solo lo specchio di sé, del modo in cui loro stessi hanno imparato a vedersi, con amore e metodo sperimentale Bella, grazie a Godwin, e per Calibano/John Clare, solamente odio, a causa del rifiuto di Victor.
E se Calibano/john Clare fosse riuscito finalmente ad andare oltre, ad amare sé stesso, superando i pregiudizi, non sarebbe simile a un Godwin che dice alla propria figlia-creatura che vuole diventare medico: incidi sempre con compassione?