Oscar: che differenza c’è tra attori protagonisti e non protagonisti?
Secondo molti Lily Gladstone avrebbe vinto se fosse stata candidata agli ultimi Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista, e non come Miglior Attrice Protagonista, cosa che l'ha portata a competere con l'inarrivabile Emma Stone. Perché questa infelice scelta di categoria? Cerchiamo di capire meglio
Agli Oscar ci sono (Migliori) Attori Protagonisti e Non Protagonisti: ecco qual è la differenza e cosa ha significato nella cerimonia del 2024 per Lily Gladstone, grande favorita
Attori Protagonisti e Non: Lily Gladstone è stata penalizzata?
Il dibattito è aperto, e parliamo di attori e attrici protagonisti (e non) agli Oscar: Lily Gladstone avrebbe dovuto vincere come Miglior Attrice Protagonista per la sua interpretazione in Killers of the Flower Moon? Oppure, come sostengono in molti, la candidatura è stata “sbagliata” perché dato il suo ruolo nel film una come Migliore Attrice Non Protagonista sarebbe stata ben più adatta (e probabilmente le avrebbe portato la statuetta)?
La discussione si inserisce in una annosa questione: cosa definisce una “migliore attrice” o un “migliore attore”, agli Oscar, rispetto ai “non protagonisti?” Si tratta di quanto l’interprete compare nel film, a livello proprio di minutaggio? O c’è dell’altro? In realtà il discorso è ben più complicato di così.
I criteri di selezione, la storia e le categorie Attori
Non esiste una regola fissa per distinguere tra attori protagonisti e non protagonisti agli Oscar. La distinzione risale al 1937: da allora è stabilito che: “La decisione se un ruolo sia da protagonista o da non protagonista deve essere presa individualmente dai membri del ramo al momento della votazione per le candidature”.
Sono quindi altri attori e attrici membri dell’Academy a scegliere come assegnare le categorie. Nello specifico, una “commissione” di 1336 persone discerne tra queste due – quattro cioè – categorie, proponendo i singoli nomi da candidare. Perciò, non importa necessariamente quanto l’interprete compaia nel film: può essere candidato come Attore o Attrice Protagonista anche qualcuno con una parte di dieci minuti.
La promozione e la narrativa di Killers of the Flower Moon
Con il caso di Lily Gladstone il discorso si allarga, perché la sua promozione come co-protagonista di Leonardo DiCaprio (cosa che di fatto non è, perché DiCaprio è il protagonista a tutti gli effetti) è stata parte integrante della curiosità attorno al film, tenendo presenti sia istanze di emancipazione femminile che di rivisitazione storica (il punto di vista, in un western, dei nativi).
Per fare qualcosa del genere non era possibile indicare fin dall’inizio, in locandina, la Gladstone come semplice “supporting act”, perché ciò avrebbe vanificato l’intera narrativa attorno alla promozione del film. Eppure anche il minutaggio parla chiaro: lei è in scena per 56 minuti, DiCaprio invece per un’ora e 49 minuti.
Strategie, calcoli, previsioni: gli Oscar non sono una scienza esatta
Quindi, in molti ritengono che se fosse stata candidata “semplicemente” (si fa per dire) come Miglior Attrice Non Protagonista, la Gladstone avrebbe facilmente rubato la statuetta a Da’Vine Joy Randolph, che l’ha vinta in quella categoria per The Holdovers. Contro la Emma Stone di Povere Creature!, invece, c’era poco da fare.
I giochi di nomination sono sempre un po’ una giostra e comportano delle strategie, che a loro volta coinvolgono rischi calcolati in determinate direzioni. Ci sono di mezzo la politica ma anche la reputazione, i risultati artistici e il successo al botteghino. Anche nel 2024 abbiamo visto il risultato dell’incrocio di tutte queste istanze. Del “caso” Lily Gladstone agli Oscar si parlerà per anni.