Jonathan Glazer paragona l’olocausto al genocidio dei Palestinesi
Dopo aver vinto l’oscar al miglior film internazionale con The Zone of interest, Jonathan Glazer fa un appello di pace e parla della deumanizzazione della guerra. Il web insorge e lo accusa di incoerenza.
Salito sul palco dopo aver vito l’oscar per il miglior film straniero con The zone of interest, Jonathan Glazer dopo aver ringraziato l’academy parla del significato del suo film e della gerra a Gaza, che ha detta sua hanno molte similitudini. “Tutte le nostre scelte vengono fatte per riflettere e confrontarci sul passato per vedere cosa stiamo facendo oggi. Questo film mostra dove la deumanizzazione riesce a spingersi. In questo momento rifiutiamo che l’ebraicità e l’olocausto siano depradati da un’occupazione che ha mietuto vittime innocenti”.
Dopo il discorso il regista inglese ha evitato qualsiasi intervista e conferenza stampa per lasciare chiarimenti sulle sue dichiarazioni, ma questo non ha impedito al web di insorgere tra sostenitori di Glazer e i suoi detrattori. Asif Kapadia, vincitore dell’oscar nel 2015 per miglior documentario ha difeso il collega dicendo: “Ha usato il suo potere e quel palco per dare voce ai più deboli. Ha affrontato un’industria conservatrice. Ha fatto quello che un artista dovrebbe fare“.
Tra le accuse rivolte al regista invece ci sono quelle di essere incoerente nel fare un film sull’olocausto per poi attaccare la comunità ebraica. Il CEO di Anti-defametion League, Jonathan Greenblatt scrive su X: “È disarmante vedere qulcuno che minimalizza così l’olocausto subito dopo aver vinto per un film sul medesimo tema. Parla di deumanizzazoione ma non vede che è stato Hamas deumanizzare Berei e Israeliani innocenti”.
Altri attacchi sono venuti sia dal mondo che del cinema che dalla politica, tra cui l’attacco del commentatore Ben Shapiro. Il discorso ha diviso Hollywood, così come ancora più controversa la decisione del regista di non rilasciare altre dichiarazioni